Nella sua dichiarazione di politica generale, il Primo ministro ha annunciato lo stop alla discussa riforma delle pensioni fino alle elezioni presidenziali del 2027 per evitare di essere immediatamente sfiduciato dal Parlamento
Il primo ministro francese Sébastien Lecornu ha annunciato la sospensione del controverso piano per aumentare l'età pensionabile da 62 a 64 anni, nel tentativo di tenere in piedi il suo fragile governo di minoranza appena nominato.
"Il governo proporrà, voi voterete, voi deciderete". Lecornu si è rivolto ai parlamentari in un momento di profonda crisi politica e incertezza economica. È stata la prima volta per Lecornu, che non aveva ancora messo piede all'Assemblea Nazionale dalla sua prima nomina a Matignon il 9 settembre.
L'annuncio chiave dell'intervento è stata la proposta di sospendere la riforma delle pensioni fino alle prossime elezioni presidenziali, che si terranno nel 2027.
"Proporrò al Parlamento, fin dall'autunno, che sia sospesa la riforma del 2023 fino alle elezioni presidenziali, non ci sarà nessun aumento dell'età pensionabile da ora fino al gennaio 2028, come ha ulteriormente chiesto ieri il sindacato Cfdt", ha detto Lecornu.
Il primo ministro ha poi aggiunto che la questione delle pensioni "sarà al centro del dibattito della prossima campagna elettorale presidenziale".
Questa misura costerà "400 milioni di euro nel 2027 e interesserà 3,5 milioni di francesi" e "dovrà essere compensata finanziariamente, anche con altre misure di taglio alla spesa".
In un discorso in cui ha ripetutamente sostenuto "la condivisione del potere tra il governo e l'Assemblea" e "la condivisione del potere tra il governo e gli attori sociali", Lecornu ha anche confermato la sua intenzione di rinunciare all'uso dell'articolo 49, comma 3 della Costituzione francese, che consente al governo di approvare una legge senza il voto del Parlamento.
Il governo Lecornu II rimane appeso a un filo
La sospensione alla riforma era stata richiesta, tra gli altri, dal Partito socialista, il cui appoggio è decisivo per la sopravvivenza dell'esecutivo.
Lecornu deve affrontare due mozioni di sfiducia presentate dal partito di sinistra La France insoumise e dal partito di estrema destra Rassemblement National.
I due partiti non dispongono di un numero di seggi sufficiente per rovesciare il governo Lecornu da soli, ma il Primo ministro potrebbe essere rapidamente destituito se il Partito Socialista decidesse di accodarsi a loro.
Con l'esecutivo appeso a un filo, e in vista dell'urgente approvazione della legge di bilancio per il 2026, il primo ministro francese appena riconfermato è costretto a fare concessioni ai suoi avversari politici per evitare il voto di sfiducia.
Le opposizioni di un Parlamento mai così spaccato hanno criticato aspramente la decisione di Macron di rinominare Lecornu, il quarto primo ministro francese in meno di un anno, dopo il primo tentativo di governo durato appena 14 ore.
Il Rassemblement National ha invitato Macron a indire elezioni anticipate, mentre La France insoumise ne chiede le dimissioni.