Migliaia di persone hanno sfilato in corteo a Udine in solidarietà con la Palestina, a poche ore dalla partita tra Italia e Israele per le qualificazioni ai mondiali di calcio 2026
Dagli spalti dello stadio di Udine sono arrivati i fischi per l'inno israeliano a pochi istanti dall'inizio della partita contro l'Italia per le qualificazioni ai mondiali.
Prima dell'inizio del match circa quindicimila persone hanno preso parte alla manifestazione in sostegno alla palestina e per chiedere l'esclusione di Israele dalle competizioni sportive, come avvenuto per la nazionale russa.
"Non si gioca contro chi rappresenta uno Stato genocida e di apartheid come Israele", lo slogan che ha dato il via al corteo partito da piazza della Repubblica.
Ad aprire, gli esponenti della comunità palestinese che hanno denunciato "il genocidio del popolo palestinese" e chiesto "il riconoscimento di uno Stato di Palestina come unica soluzione per il Medio Oriente".
Disordini a Udine al termine del corteo per la Palestina
Il corteo, promosso dal Comitato per la Palestina di Udine, a cui hanno aderito oltre 350 realtà fra associazioni, sindacati e partiti, si è svolto in maniera pacifica. Oltre a famiglie, studenti e persone di ogni età, partecipano alla manifestazione anche sindacati come Cgil e Usb.
In piazza Primo Maggio i manifestanti hanno srotolato un grosso striscione con 18.745 nomi di bambini uccisi in Palestina. Alla fine del corteo, alcuni manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone della polizia con l'intenzione di raggiungere lo stadio. Le forze dell'ordine hanno risposto usando idranti e lacrimogeni.
Durante gli scontri un giornalista è rimasto ferito ed è stato trasportato d'urgenza in ospedale per via di un trauma cranico.
Udine blindata per la partita tra Italia e Israele
In occasione della manifestazione e del match la città si è blindata, adottando misure di sicurezza straordinarie. Droni ed elicotteri da martedì mattina hanno sorvolato l'area dello stadio, dichiarata zona rossa, e il centro del capoluogo friulano, con le forze dell'ordine che hanno effettuato scrupolosi controlli sui tifosi.
Intanto in diverse città italiane, tra cui Roma, Ancona e Ascoli-Piceno si stanno tenendo presidi in solidarietà con i palestinesi e per boicottare la partita.