Torre Pacheco, nel sud-est della Spagna, sta vivendo giorni di tensione dopo un'aggressione e un'ondata di attacchi razzisti. Disinformazione e discorsi d'odio hanno scatenato la paura in un comune ad alta densità di immigrati
In appena 72 ore il comune murciano di Torre Pacheco è diventato il fulcro nazionale di una crisi caratterizzata da odio xenofobo e disinformazione. Violenze e proclami razzisti hanno accompagnato tre notti di tensione in questa cittadina del sud della Spagna dove, secondo il Comune, convivono più di 90 nazionalità. La causa scatenante: l'aggressione a un anziano, servita da pretesto per scatenare un'ondata di violenza contro la popolazione immigrata.
Tutto è iniziato mercoledì scorso, quando un uomo di 68 anni è stato picchiato violentemente da una o più persone e apparentemente senza nessun motivo, dal momento che gli aggressori non hanno tentato di derubarlo. L'uomo ha detto alla polizia che qualcuno riprendeva la scena.
L'aggressione è stata subito classificata senza prove come una "sfida virale" per i social commessa da ragazzi marocchini, con tanto di video a testimoniare l'aggressione - circolato moltissimo sui social nonostante la vittima stessa ne abbia smentito l'autenticità.
Mentre le autorità hanno avviato le indagini per identificare i responsabili e il sindaco della città ha annunciato più telecamere di sorveglianza nelle strade e una maggiore presenza di agenti di polizia, l'episodio è stato strumentalizzato dai gruppi di estrema destra, che hanno iniziato a diffondere sui social network appelli xenofobi.
Venerdì, durante una manifestazione pacifica indetta per chiedere più sicurezza, la cittadina si è popolata di decine di estremisti incappucciati e armati, provenienti anche da località vicine.
Cantando slogan razzisti, hanno iniziato a seminare il terrore per le strade, soprattutto nei quartieri dove risiedono molte famiglie di immigrati. Hanno rotto vetri, lanciato sassi e bottiglie, acceso fuochi d'artificio e attaccato i residenti.
In risposta sono stati dispiegati decine di agenti di polizia, più di 75 tra membri della Guardia Civil, della Polizia locale e delle unità anti-sommossa (Usecic e Grs). Grazie a questo dispiegamento, la notte di domenica è stata tenuta sotto controllo. Secondo RTVE, l'operazione ha evitato il ripetersi degli scontri e ha impedito agli ultras di riorganizzarsi per provocare una nuova guerriglia.
Le violenze hanno provocato cinque feriti e finora sono state arrestate otto persone: cinque spagnoli e tre nordafricani, due dei quali sarebbero collegati all'aggressione all'anziano. Le accuse comprendono i reati di aggressione, danneggiamento, disturbo dell'ordine pubblico e odio.
La paura, tuttavia, persiste. "I migranti non escono (per strada). E nemmeno la gente del posto", ha dichiarato un residente del quartiere al quotidiano El País. Molti negozi hanno abbassato le saracinesche e alcune famiglie, per lo più di origine marocchina, hanno scelto di non mandare i figli a scuola o addirittura di abbandonare temporaneamente le loro case.
La risposta delle istituzioni
La Guardia Civil ha aperto un'indagine per identificare i responsabili dei messaggi che sono circolati su canali criptati e social network con inviti diretti a "cacciare l'immigrato". Media come RTVE e Newtral hanno confermato che molti dei video utilizzati per giustificare la violenza erano vecchi, manipolati o del tutto falsi.
Le reazioni del governo centrale sono state forti. La ministra dell'Immigrazione Elma Saiz ha dichiarato che "la Spagna non è un Paese a caccia di immigrati" e ha accusato l'estrema destra di aver alimentato l'odio con i suoi discorsi.
Il ministro degli Interni Fernando Grande-Marlaska, in un'intervista a Cadena Ser, ha indicato il partito di estrema destra Vox come responsabile della diffusione di messaggi che "sono serviti ad alimentare questa situazione".
Vox ha ottenuto quasi il 19 per cento alle ultime elezioni comunali a Torre Pacheco. Il partito ha pubblicato sul suo account ufficiale X diversi messaggi che incolpano direttamente gli immigrati di origine nordafricana per il "terrore".
Saiz e la vicepresidente del governo Yolanda Díaz hanno accusato il partito di "incendiare le strade con discorsi razzisti" e di "usare il dolore per dividere". Vox ha negato ogni responsabilità nei disordini e ha chiesto una "mano dura contro l'immigrazione illegale".
Il sindaco di Torre Pacheco Pedro Ángel Roca ha rafforzato il dispositivo di sicurezza e condannato gli attacchi contro le comunità di persone non di origine spagnola, anche se alcuni lamentano che la risposta istituzionale è stata tiepida. "Ci sentiamo soli", ha dichiarato un negoziante marocchino a El Mundo.
Torre Pacheco, con un'economia incentrata sull'agricoltura intensiva, è stata storicamente caratterizzata dalla convivenza tra le comunità, ma anche da forti disuguaglianze sociali. Secondo i dati comunali il 32 per cento dei residenti sono stranieri, molti dei quali impiegati nel lavoro agricolo.
Per ora l'operazione di sicurezza rimarrà attiva "fino a quando sarà necessario", secondo Mariola Guevara, delegata del governo a Murcia, e non si escludono ulteriori arresti.