Secondo l’Unhcr il numero di persone costrette a fuggire da guerre, persecuzioni e violenze continua a crescere. Ma segnali di speranza emergono, con i primi ritorni in Siria e un leggero calo globale registrato nel 2025
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha dichiarato che il numero di persone costrette alla fuga a causa di violenze e persecuzioni in tutto il mondo supererà i 123 milioni entro la fine del 2024, con un aumento di circa 2 milioni rispetto all’anno precedente.
Secondo l’Unhcr, i dati registrati alla fine dello scorso anno mostrano che lo sfollamento globale è quasi raddoppiato nell’ultimo decennio.
Il rapporto arriva in un momento in cui le organizzazioni umanitarie devono far fronte a tagli di bilancio da parte degli Stati Uniti e di altri donatori occidentali tradizionali.
Tuttavia, il capo dell’Agenzia Filippo Grandi, ha sottolineato alcuni "raggi di speranza" osservati negli ultimi mesi, evidenziando che quasi due milioni di siriani sono tornati a casa mentre il Paese comincia a riemergere da oltre dieci anni di guerra civile.
I dati sono stati diffusi giovedì insieme al Rapporto sulle Tendenze Globali dell’Agenzia, secondo il quale alla fine di aprile 2025 il numero di sfollati forzati a livello globale è leggermente diminuito dell’1 per cento, attestandosi a 122,1 milioni, il primo calo registrato in oltre un decennio.
Tra queste cifre, il numero di sfollati interni è aumentato di oltre il 9 per cento, raggiungendo quota 73,5 milioni alla fine del 2024.
I numeri riflettono il carico cumulativo di anni di conflitti, violenze e persecuzioni, comprendendo sia persone rientrate a casa lo scorso anno, sia nuove ondate di sfollati.
L’Unhcr ha evidenziato che quasi due terzi di chi è fuggito oltreconfine è rimasto in Paesi limitrofi, sfatando la "percezione diffusa nelle regioni più ricche" secondo cui la maggior parte delle persone migrerebbe verso destinazioni come l’Europa o gli Stati Uniti.
Aree chiave dello sfollamento
L’Agenzia ha indicato che il Sudan, lacerato dalla guerra civile, rappresenta oggi la più grave crisi di sfollamento al mondo, con oltre 14 milioni di persone sradicate, superando i 13,5 milioni della Siria.
Molti fuggitivi del conflitto tra l’esercito sudanese e le Forze di Supporto Rapido (Rsf) hanno cercato rifugio nei Paesi vicini, come Sud Sudan, Ciad ed Egitto.
In Afghanistan, oltre 10 milioni di persone sono state costrette a fuggire. Sebbene i combattimenti su vasta scala siano in gran parte cessati, l’Unhcr segnala che povertà e fame diffuse persistono, mentre alcuni Paesi hanno adottato politiche di deportazione per i migranti privi di documenti, inclusi cittadini afghani.
Il rapporto sottolinea inoltre che l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia continua a causare massicci sfollamenti.
Circa 8,8 milioni di ucraini sono stati costretti alla fuga, di cui 3,7 milioni internamente sfollati e 5,1 milioni rifugiatisi all’estero.