Il Servizio di sicurezza ucraino rivendica un nuovo attacco al ponte di Kerch, infrastruttura chiave per la logistica russa in Crimea. Danneggiati i supporti sottomarini con 1.100 kg di esplosivo
Il ponte di Kerch, infrastruttura strategica costruita dalla Russia dopo l’annessione illegale della Crimea nel 2014, è stato colpito per la terza volta da Kiev. Il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha rivendicato l’operazione pubblicando martedì un video che mostra una potente esplosione sottomarina.
Secondo quanto dichiarato su Telegram, l’azione è stata il risultato di un'operazione durata mesi, condotta dagli agenti del SBU che hanno minato i supporti sommersi del ponte. “L’operazione è durata diversi mesi. Gli agenti dell’SBU hanno minato i supporti di questa costruzione illegale”, si legge nel comunicato. “Il primo esplosivo è stato attivato alle 4:44 del mattino, senza provocare vittime civili”.
L’agenzia ha spiegato che sono stati utilizzati 1.100 chilogrammi di esplosivo in equivalente Tnt, infliggendo danni significativi alla struttura sommersa. Il ponte, lungo 19 chilometri, collega la Russia alla penisola ucraina e rappresenta un passaggio vitale per i rifornimenti militari russi, soprattutto verso l’Ucraina meridionale.
Il nuovo attacco arriva dopo due precedenti colpi inferti da Kyiv al ponte, uno nell’ottobre 2022 e uno nel luglio 2023. In entrambi i casi, la struttura era stata danneggiata ma era rimasta parzialmente operativa.
L’azione coordinata di martedì segue di pochi giorni un attacco massiccio con droni contro l’aviazione strategica russa. Anche questa operazione, stando alle fonti ucraine, sarebbe stata supervisionata direttamente dal capo dell’SBU, Vasyl Maliuk.
l traffico sul ponte è ripreso circa 2 ore e 20 minuti dopo la sua sospensione, hanno riferito le autorità russe a Ria Novosti.