I bombardamenti e la scarsità di cibo dovuto alla chiusura di tutti i valichi imposta da Israele hanno messo la Striscia di Gaza in una situazione disperata. Negoziati in corso tra Hamas e Israele, con le mediazione di Egitto e Qatar, per un nuovo accordo di cessate il fuoco
Gli ospedali della Striscia di Gaza hanno ricevuto nelle ultime 24 ore i resti di 51 palestinesi uccisi da attacchi israeliani, hanno dichiarato domenica i funzionari sanitari dell'enclave, che è ormai ridotta allo stremo dai bombardamenti e dall'assenza di cibo.
Almeno otto persone sono morte a Gaza City domenica, secondo la protezione civile palestinese, e altre sette sono rimaste uccise sotto i colpi di un raid israeliano sulle tende degli sfollati a Hamad City, nel governatorato di Khan Yunis, secondo l'agenzia palestinese Wafa.
Nelle ultime settimane, numerosi attacchi hanno preso di mira rifugi e quelle che un tempo erano designate zone umanitarie dove migliaia di sfollati vivono in tende, portando il bilancio totale delle vittime palestinesi a 52243 morti e 117639 feriti secondo le autorità sanitarie di Gaza.
Dal 18 marzo, quando Israele ha posto fine a un cessate il fuoco di sei settimane con Hamas, l'esercito israeliano ha effettuato attacchi quotidiani e le forze di terra (Idf) hanno occupato altre zone per espandere una zona cuscinetto con cui Israele controlla ormai il 50 per cento della Striscia.
Per quasi 60 giorni, Israele ha anche bloccato l'ingresso a Gaza di cibo, carburante, medicine e altri prodotti.
Le scorte di cibo nella Striscia sono praticamente finite
Il Programma alimentare mondiale (Wfp) ha annunciato di avere consegnato le ultime scorte di cibo alle 47 cucine che sostiene a Gaza e che entro pochi giorni le scorte termineranno, nonostante le tonnellate di aiuti ammassati in Egitto al di là del valico di Rafah controllato dall'Idf.
Il Wfp ha dichiarato che più di 116mila tonnellate metriche di assistenza alimentare, sufficienti per un milione di persone fino a quattro mesi, sono pronte per essere trasferite nella Striscia.
L'assedio israeliano ha lasciato decine di migliaia di famiglie palestinesi di Gaza con un piatto di riso e poche verdure in scatola per sfamarsi. Carne, latte, formaggio e frutta sono scomparsi, pane e uova scarseggiano mentre le poche verdure disponibili hanno prezzi inaccessibili per la maggior parte delle persone.
Progressi nei negoziati tra Hamas e Israele, dicono Qatar ed Egitto
Si continua a lavorare a un accordo che consenta la liberazione degli ostaggi ancora a Gaza in cambio di una tregua per il Qatar, uno dei Paesi negoziatori, ha parlato domenica di "qualche progresso".
Hamas ha dichiarato che rilascerà i restanti 59 ostaggi, 24 dei quali si ritiene siano vivi, in cambio di prigionieri palestinesi, di un cessate il fuoco duraturo e di un ritiro completo di Israele da Gaza, come richiesto nell'accordo di cessate il fuoco raggiunto a gennaio e interrotto a marzo.
Una delegazione di Hamas ha lasciato il Cairo, sabato sera, dopo aver tenuto colloqui e consultazioni con i funzionari egiziani, "che hanno affrontato gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco", ha dichiarato il gruppo armato palestinese in un comunicato.
L'Egitto sta per proporre un "accordo finale con garanzie internazionali" per una tregua a Gaza "con una scadenza di 45 giorni per l'attuazione", ha riferito l'emittente panaraba satellitare Al Arabiya.
"L'accordo attualmente in discussione prevede il rilascio graduale dei prigionieri in cambio di un ritiro misurato di Israele da Gaza, la formazione di una commissione internazionale per la ricostruzione della Striscia di Gaza e garanzie di sicurezza per un periodo compreso tra cinque e sette anni", ha aggiunto l'emittente saudita secondo cui i mediatori hanno chiesto di "preparare un fascicolo completo sulla situazione attuale degli ostaggi" da consegnare "entro la prima settimana di maggio".
Le autorità israeliane ritengono tuttavia che solo la nuova offensiva e il rafforzamento del blocco possano mettere la pressione necessaria perché Hamas rilasci gli ostaggi. Il primo ministro, Benjamin Netanyahu, ha giurato di continuare la guerra fino a quando Hamas non sarà distrutto o disarmato e tutti gli ostaggi non saranno restituiti.
Da parte loro migliaia di israeliani sono scese in piazza a Tel Aviv sabato per chiedere un cessate il fuoco e un accordo per la restituzione di tutti gli ostaggi, nell'ambito delle proteste antigovernative organizzate con cadenza settimanale.