Ad annunciarlo è stato il ministro della cultura Alessandro Giuli nel corso della cerimonia tenutasi a Roma. La cultura come motore di sviluppo sostenibile, l'inclusività e il coinvolgimento attivo dei giovani sono le principali motivazioni che hanno portato alla scelta della città friulana
Pordenone è stata proclamata Capitale italiana della cultura 2027.
A dare l'atteso riconoscimento è stato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, nel corso della cerimonia ufficiale tenutasi mercoledì presso la Sala Spadolini del Ministero, a Roma.
Oltre alla giuria di selezione, presieduta da Davide Maria Desario, erano presenti anche i rappresentanti delle dieci città candidate al titolo: Alberobello (Puglia), Aliano (Basilicata), Brindisi (Puglia), Gallipoli (Puglia), La Spezia (Liguria), Pompei (Campania), Reggio Calabria (Calabria), Sant'Andrea di Conza (Campania), Savona (Liguria) e la vincitrice, Pordenone (Friuli Venezia Giulia).
Il titolo di Capitale italiana della cultura sarà formalmente conferito dal Consiglio dei Ministri, con propria delibera, dietro proposta del ministro Giuli. La città vincitrice potrà contare su un contributo di un milione di euro per attuare il programma culturale presentato nel dossier di candidatura.
La nomina di Pordenone 2027 arriva dopo L'Aquila, Capitale 2026, e Agrigento, Capitale 2025.
La cultura come motore di sviluppo sostenibile
"Il dossier propone un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità. L'approccio strategico mira a rafforzare l'identità del territorio attraverso progetti che intrecciano patrimonio storico, arti visive, cinema e partecipazione attiva della comunità. Particolarmente apprezzata è la capacità di attivare un processo di coinvolgimento diffuso che reinterpreta il legame tra memoria, territorio e creatività" ha dichiarato il ministro Giuli leggendo le motivazioni della nomina.
"Il progetto si distingue per la volontà di rendere la cultura un motore di sviluppo sostenibile, con un programma articolato lungo l'intero anno, capace di attrarre un pubblico ampio e diversificato. La strategia di investimento è solida e coerente con gli obiettivi, con un impatto atteso significativo sul tessuto socio-economico", ha continuato.
L'integrazione tra istituzioni culturali, sistema museale, universitario e realtà associative è stata particolarmente apprezzata, come l'attenzione rivolta ai giovani e al loro coinvolgimento non soltanto come fruitori ma come protagonisti del processo creativo. Ciò "conferma la visione dinamica e inclusiva del progetto", ha concluso Giuli.
"Il dossier soddisfa gli indicatori del bando, ponendosi come un modello di progettazione culturale innovativa e condivisa. Il giudizio è eccellente, pertanto la giuria all'unanimità raccomanda come capitale italiana della cultura 2027 Pordenone" ha annunciato, conferendo il titolo alla città friulana.
Uscire da un "cono d'ombra" per "svelare la nostra identità"
"Avete acceso un faro su un pezzo d'Italia, facendoci uscire da un cono d'ombra, così possiamo svelare la nostra identità e mostrare le nostre qualità". Queste le prime parole di Alberto Parigi, sindaco di Pordenone dal 2024, a commento della proclamazione.
"Pordenone solitamente è fuori dall'immaginario collettivo italiano, oppure, se presente, lo è per la presenza della caserme dove tanti hanno svolto il servizio militare quando era obbligatorio, oppure perché ci sono le fabbriche, oppure perché siamo vicini a Venezia. Oggi credo che la commissione ci abbia collocato, ricollocato, in modo corretto, in questo magma dell'immaginario collettivo, con una fotografia al netto di immagini distorte, stereotipate o sfuocate" ha dichiarato il primo cittadino con orgoglio.
"Siamo pronti a sorprendere l'Italia - ha continuato - poichè la nostra non è una comunità che pensa solo a fare soldi, ma c'è molto altro, c'è una città e un territorio che combina cultura e impresa, cultura e lavoro"
Il progetto che potrà realizzare grazie alla somma di denaro prevista per la città vincitrice consentirà a Pordenone "di crescere esprimendo appieno quel potenziale culturale che rischiava di rimanere inespresso o misconosciuto", ha concluso Parigi.
L’iniziativa, promossa dal ministero della Cultura, è promossa con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale italiano, favorendo la crescita delle città italiane attraverso la cultura.