L'Unione Europea professa unità contro i dazi di Trump mentre i leader discutono di sicurezza e difesa in un vertice informale a Bruxelles
L'Ue "può reagire alle politiche tariffarie con politiche tariffarie", ha avvertito il cancelliere tedesco Olaf Scholz lunedì, in risposta ai probabili dazi al commercio annunciati domenica dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Scholz ha parlato prima di un incontro informale tra i leader europei a Bruxelles, tra cui Giorgia Meloni, per discutere dei problemi di sicurezza e difesa. Si tratta del primo incontro dedicato esclusivamente alla difesa, in un momento in cui l'Ue sta cercando di diventare più indipendente dagli Stati Uniti e di difendersi da potenziali aggressori come la Russia.
"Se dobbiamo farlo lo faremo, ma la prospettiva e l'obiettivo dovrebbero essere quelli di procedere in modo tale che le cose si riducano alla cooperazione", ha aggiunto il leader della più grande economia europea.
Secondo la Commissione europea, l'Ue deve investire 500 miliardi di euro nella difesa nel prossimo decennio, mentre nel bilancio 2021-2027 del blocco sono stati stanziati solo 8 miliardi di euro per il settore.
I no dei leader europei a Bruxelles ai dazi di Trump: cercare soluzioni
Ma nelle prime battute del vertice, è stata la prospettiva dei dazi americani a tenere banco.
Se sarà attaccata" da un punto di vista commerciale "l'Europa dovrà farsi rispettare e reagire", ha detto il presidente francese Emmanuel Macron rispondendo, a margine del vertice informale Ue, ad una domanda sui dazi.
"Dobbiamo fare di tutto per evitare questa guerra dei dazi, totalmente inutile e stupida", ha dichiarato il premier polacco Donald Tusk, aggiungendo che "non possiamo perdere il buon senso, non possiamo perdere la consapevolezza dei nostri interessi. Allo stesso tempo, non possiamo perdere il nostro rispetto per l'Europa e la fiducia in noi stessi. Non è facile, ma vedremo".
La prima ministra danese, Mette Frederiksen, ha detto invece che la Danimarca coopererà e risponderà ai dazi statunitensi.
"Una cosa è chiara: l'Ue deve agire come un'unica entità", ha dichiarato il premier irlandese Micheál Martin, aggiungendo che il rapporto commerciale con gli Usa è il maggiore del blocco e che l'inflazione conseguente ai dazi "danneggerà i cittadini".
Accordo tra i 27 per trovare soluzioni con gli Usa sui dazi
Di tono diverso le dichiarazioni di Viktor Orban. "Qui a Bruxelles regna il caos più totale, abbiamo bisogno di un cambiamento, non possiamo continuare con la guerra, non possiamo continuare a sostenere la migrazione", ha scritto su Facebook il premier ungherese, "Io e i patrioti ci stiamo lavorando oggi, dobbiamo occupare Bruxelles".
I 27 leader dell'Ue hanno tuttavia sottolineato il "valore del partenariato dell'Ue con gli Stati Uniti, che ha radici profonde ed è destinato a durare nel tempo", e hanno concordato sulla necessità di trovare soluzioni.
La responsabile della politica estera dell'Unione Europea, Kaja Kallas, ha affermato infatti che una guerra commerciale con gli Stati Uniti "non avrebbe vincitori", sottolineando che i dazi avrebbero un impatto sui posti di lavoro e sui prezzi e la Cina se ne avvantaggerebbe.
Il segretario generale della Nato, Mark Rutte ha rassicurato in una conferenza stampa, che la questione ''non avrà impatto sulla nostra deterrenza collettiva''.
Rutte ha sottolineato come la spesa per la difesa sia in aumento in tutti i Paesi Nato. "Gli alleati non statunitensi hanno speso il 18 per cento in più rispetto all'anno", ha detto il segretario generale che ha anche incontrato il premier del Regno Unito Starmer.
Tuttavia, "gli Stati Uniti devono aumentare la produzione, la Norvegia deve aumentare la produzione, il Regno Unito, l'Ue, inclusi i grandi Paesi come l'Italia e la Spagna, ma anche la Francia e la Turchia", ha detto Rutte.
Sul modo tuttavia di finanziare l'aumento delle spese militari non c'è accordo tra i Paesi membri. Alcuni come l'Italia chiedono che gli investimenti nella difesa non siano conteggiati nel rapporto deficit-Pil, per evitare di sforare i parametri finanziari Ue.