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Trump usa l'arma dei dazi con la Colombia e fa impennare i prezzi del caffè

Una persona con in mano una tazza di caffè
Una persona con in mano una tazza di caffè Diritti d'autore  Canva
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Di Indrabati Lahiri
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Oltre ai dazi alla Colombia, minacciati dal presidente americano Donald Trump, i prezzi del caffè sono influenzati anche dai cattivi raccolti in Brasile, uno dei principali produttori della materia prima

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Le minacce del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre tariffe commerciali alla Colombia sono alla base degli scossoni che stanno destabilizzando il mercato del caffè. La Colombia è il terzo produttore di caffè al mondo, dopo Brasile e Vietnam.

I futures del caffè arabica sono balzati del 6,55% nell'ultima settimana e del 15,14% nell'ultimo mese, scambiando a 3,69 dollari (3,56 euro) per libbra venerdì mattina.

Trump ha recentemente dichiarato di voler imporre una tariffa generalizzata del 25% su tutte le importazioni colombiane in seguito all'escalation di tensioni tra i due Paesi.

I prodotti che potrebbero essere colpiti dai dazi includono caffè, petrolio greggio e fiori recisi.

La minaccia del presidente Trump ha fatto seguito al rifiuto del presidente colombiano, Gustavo Petro, di dare il via libera a due voli di deportazione dell'esercito statunitense che trasportavano migranti in Colombia. Sebbene Petro abbia successivamente accettato i migranti, le incertezze sul mercato del caffè sono rimaste.

A causa dei dazi, la Colombia potrebbe subire un impatto significativo. Allo stesso modo, nel caso di un'escalation della guerra commerciale tra i due Paesi, anche gli Stati Uniti potrebbero essere colpiti dall'aumento dei prezzi del caffè.

Secondo il dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, nel 2023/2024 gli Stati Uniti hanno importato il 20% del caffè dalla Colombia, che è il secondo fornitore, dopo il Brasile, che rappresenta il 32%. Circa l'8% del caffè che arriva negli Stati Uniti proviene dal Vietnam, mentre il 7% dall'Honduras.

Gli scarsi raccolti brasiliani fanno salire i prezzi del caffè

I raccolti scarsi in Brasile, il più grande produttore di caffè al mondo, hanno contribuito all'impennata dei prezzi del caffè negli ultimi mesi. I futures del caffè arabica sono aumentati del 90,21% su base annua a partire da venerdì.

Il recente rafforzamento della valuta brasiliana - il real (BRL) - ha provocato un calo delle esportazioni, contribuendo ulteriormente alla scarsità dell'offerta di caffè a livello mondiale, causata anche da problemi di approvvigionamento e dalla diminuzione delle scorte.

Il maltempo che ha colpito la cintura del caffè brasiliana, con ondate di caldo estremo, siccità e gelate, ha aggravato la situazione.

Prime stime per la stagione 2025

Anche i raccolti di arabica provenienti dalla Colombia e dall'America Centrale stanno subendo ritardi maggiori nel raggiungere il mercato, soprattutto a causa delle intense precipitazioni in queste regioni.

Ciò ha influito sulle tempistiche del raccolto, causando problemi come la maturazione tardiva e la caduta delle ciliegie. La qualità del caffè può anche ridursi a causa di questi problemi, che a loro volta causano maggiori fluttuazioni dei prezzi e interruzioni del mercato.

Nella sua prima stima per la stagione 2025-2026, la Compagnia Nazionale di Approvvigionamento del Brasile (Conab) stima che la produzione di caffè del Paese sarà di circa 51,81 milioni di sacchi, secondo Comunicaffee International.

Se così fosse, si tratterebbe di un calo del 4,4% su base annua e di un minimo triennale.

In uno sviluppo separato, l'India ha anche avvertito che le sue esportazioni di caffè nel 2025 saranno probabilmente inferiori di circa il 10% a causa delle previsioni di un'estate calda e della siccità.

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