Il carovita ha spinto l'associazione per i diritti dei consumatori in Croazia "halo inspektore" a lanciare azioni di boicottaggio dei supermarket. Ciò che non ci si aspettava era che le proteste si estendessero al resto dei Balcani
I consumatori nei Balcani hanno boicottato i supermercati venerdì, nell'ambito di un insieme di azioni di protesta contro il carovita sui generi alimentari e l'aumento del costo della vita.
Tutto è iniziato dal gruppo per i diritti dei consumatori croato "Halo, inspektore" ("Ciao, ispettore"), che ha invitato a non fare acquisti dalla grande distribuzione giovedì. Sulla sua pagina Facebook sono state postate decine di foto di supermercati totalmente vuoti.
Giovedì Halo Inspektore ha intensificato la campagna, annunciando il boicottaggio per una settimana di Eurospin, Lidl e Dm e chiedendo ai croati di non fare nessun tipo di spesa venerdì.
Venerdì i pagamenti nelle catene di supermercati croate sono calati del 44 percento, con le vendite che hanno registrato un meno 53 percento in Croazia, secondo le autorità fiscali.
L'estensione della campagna al resto dei Balcani
Quello che non si aspettavano era l'estensione della protesta ad altri Paesi dei Balcani occidentali, come Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Serbia.
Il primo ministro montenegrino Milojko Spajić ha partecipato alla protesta, dichiarando in un'intervista rilasciata questa settimana alla tv pubblica di sostenere il boicottaggio.
Le risposte delle autorità croate e dei supermarket al carovita
In Croazia, il governo ha aggiunto 40 prodotti alla lista delle merci con prezzi calmierati. Fra questi alcuni tipi di formaggi, caffè e prodotti di prima necessità per la casa come il sapone.
"L'obiettivo principale è proteggere i cittadini più vulnerabili", ha dichiarato il ministro dell'Economia croato Ante Susnjar alla televisione Hrt.
Anche le catene di supermercati croate hanno risposto alla protesta, promettendo di calmierare i prezzi di diversi prodotti di uso comune non inclusi nella lista del Governo.
Il problema dell'inflazione in Croazia
La Croazia sta soffrendo particolarmente l'inflazione: a dicembre è salita al 4,5 percento su base annua. Si tratta del valore più alto della zona euro, dove la media è del 2,4 percento.
Nel Paese si è iniziato a calmierare i prezzi di alcuni beni sin dal 2022, per contrastare gli aumenti innescati dall'invasione dell'Ucraina e dalla pandemia di Covid-19.