Giovedì la Banca centrale europea ha tagliato nuovamente il tasso di interesse di riferimento di un quarto di punto, portandolo al 2,75%
Come previsto dagli analisti, la Banca centrale europea ha ridotto i tassi d'interesse di un quarto di punto giovedì pomeriggio durante la riunione di gennaio e prevede altri quattro tagli dei tassi entro la fine del 2025.
Di conseguenza, i tassi di interesse sulle operazioni di deposito, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale scenderanno rispettivamente al 2,75%, al 2,90% e al 3,15%, con effetto dal 5 febbraio 2025.
Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali è il tasso che le banche pagano quando prendono in prestito denaro dalla Bce per una settimana, mentre il tasso sulle operazioni di deposito è quello che le banche possono utilizzare per effettuare depositi overnight presso l'Eurosistema. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale offre alle banche credito overnight dall'Eurosistema.
Con un comunicato, la Bce ha dichiarato di essere determinata a "garantire che l'inflazione si stabilizzi in modo duraturo al suo obiettivo di medio termine del 2%".
"Per determinare l'orientamento di politica monetaria appropriato seguirà un approccio dipendente dai dati e da riunione a riunione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell'inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo non si preimpegna su un particolare percorso dei tassi", si legge nella nota.
L'economia dell'Eurozona ristagna
L'ultima decisione di politica monetaria della Bce arriva mentre l'economia dell'Eurozona si è fermata nel quarto trimestre del 2024, secondo i dati preliminari di Eurostat, con Germania e Francia, le due maggiori economie del blocco, che hanno registrato contrazioni peggiori del previsto.
Il prodotto interno lordo (Pil) dell'Eurozona è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, in netto rallentamento rispetto alla crescita dello 0,4% registrata nel terzo trimestre e al di sotto dell'espansione dello 0,1% prevista dagli analisti. Si tratta della performance più debole dal quarto trimestre del 2023.
Per quanto riguarda l'Unione europea, il Pil è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,9% nell'area dell'euro e dell'1,1% nell'Ue, in leggero miglioramento rispetto ai valori del trimestre precedente, rispettivamente dello 0,9% e dell'1,0%.
I dati sul Pil più deboli del previsto hanno rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Bce in occasione della riunione politica di questo giovedì.