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Gaza, migliaia di palestinesi tornano nel nord della Striscia, l'Ue riattiva la missione Eubam-Rafah

I gazani tornano alle loro case
I gazani tornano alle loro case Diritti d'autore  AP Photo/Abed Hajjar
Diritti d'autore AP Photo/Abed Hajjar
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La carovana di rifugiati palestinesi, che era stata fermata nel campo di Nuseirat durante il fine settimana, ha ripreso il cammino. Nel frattempo, l'Ue ha ridispiegato la missione Eubam per il sostegno umanitario a Rafah: anche l'Italia parteciperà

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Un fiume umano in cammino. Sono i migliaia di palestinesi che hanno finalmente iniziato il loro ritorno nel nord della Striscia di Gaza, dopo essere stati costretti a lasciare le loro case nelle prime settimane di guerra.

Il nord di Gaza era l'area più popolosa della Striscia, ma in seguito al conflitto è diventata la zona che ha subito i peggiori attacchi e distruzioni del conflitto.

Molti abitanti di Gaza temevano di non poter più tornare in ciò che resta delle loro case nel nord, soprattutto dopo che Donald Trump ha proposto di “ripulire” Gaza e mandare i palestinesi in Egitto e Giordania.

"Ringraziamo Dio a prescindere da ciò che ci accadrà. Resteremo saldi per mille anni, nonostante il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonostante il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e nonostante i leader arabi traditori" afferma un palestinese in viaggio.

La carovana umana è stata accolta dai militanti di Hamas, dopo essere stata bloccata nel fine settimana al campo di Nuseirat dopo che Israele ha accusato Hamas di aver rotto il fragile cessate il fuoco.

Oltre un milione di palestinesi ha lasciato il nord di Gaza nell'ottobre 2023. Centinaia di migliaia di abitanti della Striscia, però, hanno rifiutato di spostarsi a sud e sono rimasti nell'area nonostante gli attacchi.

Missione Eubam a Rafah: anche l'Italia partecipa

Mentre i palestinesi stanno tornando a nord di Gaza in un cessate il fuoco che "è fragile, ma regge", l'Ue "sta sostenendo l'attuazione dell'accordo compreso il dispiegamento della missione Eubam a Rafah per supervisionare i controlli al confine". Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Kaja Kallas, al termine del Consiglio Affari esteri.

"La riapertura del valico consentirà il trasferimento dei feriti fuori da Gaza per le cure" e "in Libano abbiamo già aumentato il nostro sostegno con sessanta milioni di euro per le forze armate", ha aggiunto. Oltre al rispetto dell'accordo sul cessate il fuoco, Kallas ha ribadito che l'Ue intensificherà "gli aiuti umanitari e gli sforzi di recupero in Israele e Palestina" ricordando che "il rilascio degli ostaggi israeliani è una buona notizia", ha concluso.

La missione, conosciuta come European union border assistance mission, presso il valico di Rafah, è stata avviata su richiesta di Israele e dell'Autorità palestinese, con il pieno sostegno dell'Egitto.

La decisione di procedere al ridispiegamento della missione civile Eubam Rafah rappresenta una misura concreta per sostenere il recente accordo di cessate il fuoco nella striscia di Gaza. L'obiettivo primario è di coordinare e facilitare il transito giornaliero fino a 300 feriti e malati, garantendo assistenza e protezione a persone vulnerabili in un contesto di emergenza umanitaria.

La riattivazione di Eubam-Rafah è stata fortemente sostenuta dal ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che, grazie al lavoro congiunto dei rispettivi Dicasteri, hanno disposto l'invio di un contingente di personale dei Carabinieri entro la fine di gennaio. Questo personale sarà integrato nella Forza di gendarmeria europea (Eurogendfor), a supporto della missione.

L'Italia parteciperà con 7 carabinieri, che si aggiungeranno ai due italiani già presenti nella Missione, e si farà inoltre carico del trasporto dell'intero contingente della Forza di Gendarmeria europea attraverso il Comando operativo di vertice interforze della Difesa (Covi), che coordinerà il trasferimento e il dispiegamento nell'area di militari della Guardia Civil spagnola e di gendarmi francesi, che si uniranno alla forza internazionale.

Il Covi sta già predisponendo tutte le misure necessarie per assicurare la piena operatività del contingente e il successo della missione.

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