I mediatori del Qatar hanno trovato una soluzione alla crisi apertasi nella prima fase del cessate il fuoco. Arbel Yehud e altri due ostaggi saranno liberati giovedì mentre migliaia di sfollati palestinesi stanno rientrando nel nord della Striscia. "Carabinieri presto a Rafah", rivela Tajani
È stato raggiunto un accordo tra Israele e Hamas per rilasciare tre ostaggi civili detenuti a Gaza, entro il prossimo venerdì, e per permettere ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia a partire da questo lunedì, salvando l'accordo di cessate il fuoco.
In un comunicato, il Qatar, che insieme all'Egitto e agli Stati Uniti ha mediato l'accordo di tregua a Gaza entrato in vigore il 19 gennaio, ha dichiarato che sarà rilasciata tra gli altri Arbel Yehud, la donna sotto sequestro della Jihad Islamica intorno alla quale si è creato uno scontro tra le parti sullo suo status di civile o militare.
Il governo di Israele ha confermato la soluzione della disputa su Arbel Yehud
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu , ha confermato che i palestinesi potranno rientrare nel nord di Gaza già in questo inizio settimana, a partire dalle 8 del mattino di lunedì ora italiana a bordo di mezzi e due ore prima se a piedi, ha aggiunto l'esercito.
L'ufficio del premier ha dichiarato in un comunicato che il rilascio degli ostaggi, che includerà anche la 21enne Agam Berger, mentre l'identità del terzo non è stata rivelata, e che avverrà giovedì. In cambio Israele scarcererà 60 palestinesi per i due civili e 50 per Berger, che è una militare.
Ciò avviene dopo che sabato l'ufficio di Netanyahu aveva dichiarato che ai palestinesi sfollati non sarebbe stato permesso di tornare alle loro case nel nord di Gaza finché Yehud, 29 anni e impiegata in passato nel settore spaziale, non fosse stata rilasciata da miliziani palestinesi.
Trump parla di "ripulire Gaza": no di palestinesi, Egitto e Giordania
Migliaia di palestinesi hanno trascorso la seconda notte di fila nel centro della Striscia in attesa di tornare nella parte settentrionale e le prime persone sono già in cammino verso nord sulla strada costiera, secondo media locali.
Contestualmente, i militari israeliani hanno iniziato un ritiro parziale dal corridoio di Netzarim, come previsto dall'accordo di cessate il fuoco. Sono circa 650mila le persone sfollate dal nord verso il centro e il sud di Gaza durante l'anno e mezzo di conflitto.
Il ritorno degli sfollati nel nord "è una vittoria per il nostro popolo e segna il fallimento e la sconfitta dell'occupazione (Israele) e dei piani di sfollamento", ha commentato Hamas in una nota a cui ha fatto eco la Jihad Islamica, che è l'altro principale movimento armato palestinese di Gaza.
"Sono entusiasta tornare alla mia casa distrutta perché non c'è altra scelta. Se non torniamo a nord, è probabile che le nostre possibilità di rimanere a sud si riducano a uno sfollamento", ha dichiarato domenica un residente palestinese, Abdel Fattah Al-Wosari.
Si riferiva ai commenti fatti domenica dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha suggerito ai Paesi vicini di accogliere i palestinesi per "ripulire" Gaza.
Trump ha descritto Gaza come un "sito di demolizione" e ha suggerito di allontanare i palestinesi dalla Striscia "potrebbe essere temporaneo, potrebbe essere a lungo termine".
Hamas e l'Autorità Palestinese hanno criticato questa proposta, che è stata respinta da Giordania ed Egitto.
La Giordania già accoglie centinaia di migliaia di profughi palestinesi delle guerre passate, che non hanno mai avuto modo di tornare indietro.
Una dichiarazione del ministero degli Esteri egiziano ha affermato che il trasferimento "temporaneo o a lungo termine" dei palestinesi "minaccia la stabilità, rischia di espandere il conflitto nella regione e mina le prospettive di pace e coesistenza tra i suoi popoli".
L'Egitto ha sottolineato il suo rifiuto di qualsiasi violazione dei diritti dei palestinesi "sia attraverso l'insediamento o l'annessione di territori" o "incoraggiando il trasferimento o lo sradicamento dei palestinesi dalla loro terra".
La dichiarazione, che non ha affrontato direttamente i commenti di Trump, ha esortato la comunità internazionale a lavorare per "l'attuazione pratica della soluzione dei due Stati" al conflitto israelo-palestinese.
"Non vorrei speculare sulle idee che popolo palestinese della Striscia di Gaza si sposti altrove. I palestinesi nei Territori palestinesi dovrebbero essere in grado di rimanere nel territorio palestinese, che si tratti della Cisgiordania o della Striscia di Gaza", ha dichiarato lunedì il ministro degli Esteri olandese, Caspar Veldkamp parlando alla stampa al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue, lunedì a Bruxelles.
"La notizia positiva è che ci sarà una missione militare europea di polizia al valico di Rafah in cui ci sarà una presenza dei nostri carabinieri", ha annunciato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, "partiranno "prossimamente".