Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi nel suo primo giorno da presidente: ha ritirato il Paese dall'accordo di Parigi sul clima e revocato le sanzioni contro i coloni israeliani estremisti
Nel suo primo giorno da presidente, Donald Trump ha ritirato gli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha avanzato la sua visione di "pace attraverso la forza" e ha espresso perplessità sulla tenuta del cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Lunedì scorso, in uno dei tanti ordini esecutivi firmati poco dopo l'insediamento come 47esimo presidente degli Stati Uniti, Trump ha ritirato il Paese dall'accordo di Parigi sul clima. Una mossa che il tycoon aveva compiuto durante il suo primo mandato e che il suo successore, Joe Biden, aveva annullato.
Secondo Trump, gli Stati Uniti escono da una serie di accordi e organizzazioni internazionali che non riflettono i valori americani e che "spostano i dollari dei nostri contribuenti verso Paesi che non richiedono, o non meritano, assistenza finanziaria".
Un esempio della dottrina "America first", che ha lanciato per la prima volta nel 2017 e che sarà probabilmente la sua bussola per il secondo mandato.
La pace attraverso la forza per risolvere la guerra in Ucraina
In un discorso tenuto durante il ballo inaugurale del "Commander in chief", Trump ha affermato che gli Stati Uniti raggiungeranno la "pace attraverso la forza". L'espressione è stata spesso attribuita al 40esimo presidente Ronald Reagan.
"La misura del nostro successo non saranno solo le battaglie che vinceremo, ma anche le guerre a cui porremo fine e, cosa forse più importante, le guerre in cui non entreremo mai. Si chiama 'pace attraverso la forza'", ha detto Trump.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto in un post su X che "il presidente Trump è sempre deciso. La 'politica della pace attraverso la forza' offre l'opportunità di rafforzare la leadership americana e di raggiungere una pace giusta e a lungo termine. Questa è per noi la priorità assoluta".
I dettagli su come Trump potrebbe mediare un accordo di pace tra Russia e Ucraina, tuttavia, non sono stati resi noti.
Trump: "Presto incontrerò Putin"
Quando gli è stato chiesto in una conferenza stampa non programmata nello Studio Ovale, Trump ha detto che incontrerà il presidente russo Vladimir Putin "molto presto". Secondo lui, il leader russo sta "distruggendo" la Russia rifiutandosi di negoziare un cessate il fuoco con l'Ucraina.
"Devo parlare con il presidente Putin. Sarà entusiasta per l'offerta di pace. Non se la passa bene", ha detto Trump, aggiungendo che Zelensky "vuole un accordo".
Trump: "Non penso che la tregua Israele-Hamas reggerà"
Quando un giornalista della Casa Bianca gli ha chiesto se pensava che Israele e Hamas manterranno l'accordo di cessate il fuoco, Trump ha risposto pessimista: "Non è la nostra guerra, è la loro guerra. Ma temo di no".
Giorni prima, Trump aveva rivendicato il merito dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, frutto di negoziati durati mesi fra Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Il patto è stato presentato a maggio dai negoziatori scelti da Biden ed è entrato in vigore domenica, dopo le resistenze da parte israeliana.
Tuttavia, Trump ha anche revocato le sanzioni imposte dall'amministrazione Biden ai coloni israeliani estremisti e agli individui accusati di attaccare i palestinesi nella Cisgiordania occupata.
Il Presidente revoca le sanzioni contro i coloni israeliani
Secondo il Times of Israel, sono state tolte le sanzioni su 17 individui e 16 enti nel corso dell'ultimo anno. Fra questi coloni, secondo gli Stati Uniti, ci sarebbero persone che hanno attaccato violentemente i palestinesi e li hanno cacciati illegalmente dalle loro case.
La richiesta di ritirare le sanzioni era già stata accordata al primo ministro israeliano Benjamin Nethanyahu prima dell'insediamento di Trump.
Aiuti esteri statunitensi sospesi
Con un altro ordine esecutivo firmato lunedì, Trump ha sospeso tutti i programmi di aiuto all'estero degli Stati Uniti per una revisione degli stessi nei prossimi 90 giorni. La mossa era stata anticipata nella terza settimana di gennaio dal Segretario di Stato Marco Rubio aveva accennato una settimana prima.
Non è chiaro quanti miliardi di dollari saranno bloccati con questa scelta: la distribuzione di aiuti all'estero da parte degli Stati Uniti è già stata approvata dal Congresso per molti programmi e non si può bloccare.
L'ordine di Trump dà il potere a Rubio o un suo rappresentante di determinare se e dove debbano essere spesi gli aiuti esteri. La scorsa settimana Rubio ha dichiarato che tutte le proposte di finanziamento dovranno rispondere a tre domande: "Rendono l'America più sicura? Rendono l'America più forte? Rendono l'America più prospera?".
Trump si è a lungo lamentato della spesa degli Stati Uniti per gli aiuti all'estero, così come del denaro che gli Stati Uniti hanno speso per fornire aiuti all'Ucraina nella sua guerra contro la Russia.
Alcuni Paesi continueranno a ottenere aiuti
Secondo Ap, l'ultimo bilancio ufficiale degli aiuti all'estero dell'amministrazione Biden consisteva in 68 miliardi di dollari (65 miliardi di euro). Aiuti che sono stati destinati al supporto di Paesi colpiti da calamità, ad iniziative di supporto medico in aree di crisi e a favore della democrazia in 204 Paesi e regioni.
Paesi come Israele, Egitto e Giordania sono tra i maggiori beneficiari degli aiuti esteri statunitensi. È improbabile che vedano ridotte improvvisamente le somme ricevute, almeno nel breve termine: le loro donazioni sono incluse in pacchetti approvati decenni fa.
La Spagna non spende abbastanza per la Nato
Trump ha inoltre detto che la Spagna non investe abbastanza nella Nato. Il Paese è uno dei tre membri europei della Nato che non hanno ancora portato le spese per la Difesa al due percento del Pil.
Ha poi insinuato che la Spagna fosse una nazione "Brics". Non lo è: i membri principali dell'alleanza sono infatti Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Nessuno Stato membro della Nato o dell'Ue è un Brics.
"Se i Paesi Brics non spendono abbastanza va bene. Noi però imporremo una tassa del cento percento sugli affari che fanno con gli Stati Uniti", ha detto Trump.
Ha suggerito che i membri Nato dovrebbero aumentare la spese militari al cinque percento, una cifra insostenibile per i bilanci della maggior parte dei membri.
Trump ha fatto anche capire che non imporrà fin dal primo giorno tariffe doganali su Canada e Messico, al contrario di quanto annunciato in campagna elettorale. Ha però detto che imporrà questi dazi sul Canada a partire dal 1° febbraio.