Gli azzurri conquistano la vittoria contro Israele con un poker di reti. Ma la partita avviene in un clima di tensione. Poche ore prima del calcio d'inizio si è tenuto un corteo pro Palestina nelle strade del centro dove erano state implementate alte misure di sicurezza
Gli azzurri hanno battuto per 4-1 la nazionale israeliana al Bluenergy Stadium di Udine in un match della quarta giornata del gruppo 2 di Lega A della Uefa Nations League in un clima incandescente. Sono stati avvistati dei cecchini sul tetto dell'impianto sportivo pronti ad agire nell'eventualità di disordini all'interno e fuori lo stadio.
Ma, a parte alcuni fischi verso i giocatori dello Stato ebraico durante la partita, la situazione non è sfociata in disordini.
La nazionale di Luciano Spalletti batte l'avversaria con una rete di Retegui su rigore al 41', doppietta di Di Lorenzo al 54' e al 79' e goal di Frattesi al 72'. Unica rete per gli israeliani segnata da Abu Fani al 66'.
Da giorni erano state implementate altissime misure di sicurezza per evitare ogni rischio. Gli hotel che hanno ospitato le due squadre e l'area dello stadio sono state dichiarate zona rossa e una serie di pre-filtraggi sono stati predisposti lungo tutto il perimetro in uno schema di cerchi concentrici.
Alcuni enormi dissuasori mobili sono stati installati per le vie della città per la gestione del traffico e per evitare possibili cariche di veicoli sulla folla, così come recinzioni e mezzi blindati disposti in varie aree della città.
Circa 450 steward sono stati ingaggiati dalla Figc per sorvegliare il funzionamento dei filtraggi fino ad arrivare ai tornelli d'accesso allo stadio prima dell'ingresso nell'impianto sportivo.
"Ci sono tutte le misure messe in campo. Sicuramente è una situazione delicata, purtroppo", ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della regione Friuli Venezia Giulia.
Il corteo pro Palestina in centro città: rischio di infiltrati
La comunità palestinese e altre 80 associazioni hanno indetto la manifestazione 'Mobilitiamoci in Corteo contro la partita Italia-Israele' per lunedì pomeriggio a poche ore dal calcio d'inizio.
"È in corso un genocidio, non sarà una partita a farcelo dimenticare", ha scritto in un post sui social il Comitato per la Palestina di Udine.
Il rischio di infiltrati che potrebbero causare gravi danni e scontri in città era alto, ma nonostante le preoccupazioni, il corteo è stato calmo. Sono stati impiegati circa mille agenti che hanno vigilato sulla manifestazione, insieme alle ingenti misure di sicurezza dislocate in città da diversi giorni sotto il coordinamento del Prefetto e del questore di Udine.
Il dissenso contro il patrocinio del comune e della regione
"Comune di Udine complice del genocidio palestinese #banIsrael #nopatrocinio". È la scritta spray apparsa nella notte tra domenica e lunedì nei pressi di palazzo d'Aronco, sede del Comune di Udine.
Una scritta simile, ma indirizzata all'amministrazione regionale, è spuntata anche in via Sabbadini dove si trova il palazzo della Regione Friuli Venezia-Giulia.
La Digos è intervenuta per risalire ai responsabili tramite le immagini acquisite dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. E gli operai sono al lavoro per rimuovere la scritta.
"È una dimostrazione di antisemitismo palese. Voler contestare la presenza di calciatori di religione ebraica è un antisemitismo palese", ha dichiarato l'amministratore regionale Fedriga.
"Chi contesta la presenza e il patrocinio alla partita Italia-Israele sta dimostrando un antisemitismo palese preoccupante nei nostri Paesi democratici", ha concluso.
I capigruppo in consiglio regionale di Lega, Pd e la lista Fedriga presidente hanno condannato unanimemente le scritte e hanno chiesto che i responsabili vengano identificati e puniti.
Il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell ha invece dichiarato lunedì che il suo partito "parteciperà al corteo di protesta per lo svolgimento della partita di calcio Italia-Israele, senza ignorare che nel medesimo momento l'esercito di Israele continua le azioni militari a Gaza e in Libano, che stanno provocando tanti morti innocenti".
Non solo calcio: lo sport che crea protesta
Non tutti i Paesi europei sono stati pronti a ospitare la nazionale israeliana e quella di lunedì non è la prima volta in cui i tifosi sono amareggiati dalla presenza in campo dei giocatori israeliani. Già nella partita contro l'Italia a Budapest, in campo neutro, diversi tifosi italiani si erano voltati di spalle durante l'inno della squadra avversaria.
La partecipazione alla partita tra la nazionale di Luciano Spalletti e quella di Ran Ben Shimon non è stata enorme.
Circa 11.700 sono i biglietti venduti, più quelli distribuiti alle giovanili per sperare di riempire l'impianto da 25mila posti.
Ma il Ct italiano ha provato a calmare gli animi: "Credo ci siano anche molti israeliani che non vogliono la guerra, dobbiamo convincere qualcuno in più che questa è una storia che deve finire".