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Libano, nuovi attacchi di Israele: morti due dipendenti Onu, Hezbollah spara decine di razzi

Esercito libanese e soccorritori sulla scena di un attacco aereo israeliano nella periferia sud di Beirut (24 settembre 2024)
Esercito libanese e soccorritori sulla scena di un attacco aereo israeliano nella periferia sud di Beirut (24 settembre 2024) Diritti d'autore  Hassan Ammar/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Hassan Ammar/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Oltre cinquecento morti in due giorni di bombardamenti sul Libano. Nei raid israeliani sono rimasti uccisi due dipendenti dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e il capo dell'unità missilistica di Hezbollah. Razzi dal Libano su Haifa e la Galilea

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L'esercito israeliano (Idf) ha avviato una vasta serie di attacchi in Libano, la quarta di questo martedì, dopo i raid delle scorse ore che hanno ucciso oltre cinquecento persone in due giorni e causato l'evacuazione di decine di migliaia di residenti verso il centro e il nord del Paese.

Almeno tre i morti a Beirut, tra cui il comandante dell'unità missilistica di Hezbollah, Ibrahim Qubaisi, secondo l'agenzia Reuters. La capitale libanese è stata l'obiettivo principale degli attacchi, mirati da mesi a questa parte a decapitare la milizia sciita filo-iraniana.

Nei raid sul Paese - che hanno colpito circa 1.500 obiettivi, distrutto circa 400 lanciarazzi e 70 depositi di armi secondo l'Idf - sono deceduti anche due membri dello staff dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati (Unhcr), uno nella Bekaa e uno a Tiro, secondo quanto annunciato dal direttore generale dell'organizzazione Filippo Grandi.

Non si sono fermati neanche i lanci di razzi di Hezbollah, un'altra trentina sulla Galilea, che si aggiungono ai 65 razzi lanciati martedì verso il nord di Israele tra la zona di Haifa e Kiryat Shmona.

Gli attacchi israeliani in Libano hanno causato oltre cinquecento morti

Prima di bombardare, l'aviazione israeliana ha lanciato volantini nella valle della Bekaa, nell'est del Libano, invitando i residenti a fuggire dai villaggi. I volantini contengono un codice QR, per accedere a una mappa delle zone sicure, ha riportato il media libanese L'Orient-Le Jour.

Hezbollah ha messo in guardia i residenti dall'utilizzare questi codici sui telefoni cellulari "perché sono estremamente pericolosi e rischiano di compromettere qualsiasi informazione in vostro possesso" ha avvertito in una nota il movimento, colpito a morte la settimana scorsa dall'esplosione innescata da remoto di cercapersone e radiotrasmittenti usati dai suoi affiliati.

Lunedì Israele aveva inviato simili avvertimenti alla popolazione prima di colpire circa 1.300 obiettivi in una delle giornate più sanguinose dalla fine della guerra civile 1975-1990, con quasi cinquecento morti di cui almeno 35 bambini e 58 donne e oltre 1.600 feriti sotto i raid continui di Israele contro Hezbollah.

Hezbollah ha affermato da parte sua di avere lanciato razzi Fadi-1 e Fadi-2 contro l'aeroporto militare di Megiddo, a ovest di Afula, in tre attacchi separati. Il gruppo ha anche preso di mira la base aerea di Ramat David e la base di Amos, un hub logistico chiave per le forze israeliane nel nord, con razzi Fadi-2 e Fadi-1.

Israele ordina chiusura scuole nel nord del Paese

"Continueremo a colpire Hezbollah" in Libano e "chi ha un razzo nel salotto non avrà più una casa", ha dichiarato Benjamin Netanyahu con un post su X.

In un videomessaggio registrato da una base dell'Idf, il premier israeliano si è rivolto al popolo libanese e ha sottolineato: "La nostra guerra non è contro di voi, la nostra guerra è contro Hezbollah" che vi "sta portando sull'orlo del baratro", ha aggiunto.

Il comando militare interno israeliano ha ordinato la chiusura delle scuole nel nord del Paese a causa dei combattimenti al confine e del lancio di razzi da parte di Hezbollah.

British Airways hanno cancellato tutti i voli da e per l'aeroporto Ben Gurion al pari di Wizz Air e Azerbaijan Airlines. Air France ha prorogato invece la sospensione dei voli da e per il Libano fino al 1° ottobre.

Pezeshkian a Guterres: Iran teme l'allargamento del conflitto

"L'Iran condanna l'aggressione israeliana a Gaza e in Libano ed è preoccupato per l'allargamento del conflitto in tutta la regione" mediorientale, ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, in un incontro con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres lunedì sera a margine della sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

"Cerchiamo di stabilire una pace e una sicurezza durature nella regione con l'aiuto dei nostri Paesi vicini, compresi gli stati costieri del Golfo Persico", ha aggiunto Pezeshkian. Secondo l'agenzia iraniana Mehr Guterres ha dichiarato che "il Libano non si trasformerà in un'altra Gaza", criticando "l'inerzia delle Nazioni Unite contro i crimini" di Israele "insensata e incomprensibile".

Nel suo ultimo intervento al Palazzo di Vetro, Joe Biden ha di una "soluzione diplomatica possibile nel conflitto tra Israele e Hezbollah". Il presidente uscente degli Stati Uniti ha anche insistito sulla necessità di concludere un accordo con Hamas "per riportare gli ostaggi a casa, garantire la sicurezza di Israele e Gaza, e mettere fine a questa guerra", nonostante tutti gli sforzi diplomatici condotti dalla Casa Bianca quest'anno siano falliti.

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