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Egitto: aveva con sé una dose di marijuana, italiano condannato all'ergastolo

Prigione in Egitto
Prigione in Egitto Diritti d'autore Amr Nabil/Copyright 2019 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Amr Nabil/Copyright 2019 The AP. All rights reserved.
Di Stefania De Michele
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Giacomo Passeri, 31 anni, di Pescara, è stato condannato all'ergastolo con l'accusa di detenzione e traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il processo di primo grado si è celebrato il 19 agosto scorso. La famiglia: "È innocente"

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Una condanna all'ergastolo, con 25 anni da scontare, perché trovato in possesso di "una dose di marijuana" dalla polizia egiziana.

È la pena che un pescarese di 31 anni, Giacomo Passeri, è chiamato a scontare dopo l'arresto avvenuto il 23 agosto dello scorso anno e il processo di primo grado, che si è celebrato il 19 agosto scorso. La famiglia valuta un ricorso in appello.

Passeri è in carcere da un anno, nel Correctional and rehabilitation center di Badr, nel nord del Cairo, con l'accusa di detenzione e traffico internazionale di sostanze stupefacenti e di far parte di una rete di importazione illegale di droga per la vendita sul mercato egiziano. Il ragazzo è difeso dall'avvocato Said Shabaan.

Il calvario giudiziario

Il calvario giudiziario di Passeri è iniziato al momento dell'arresto, con l'interprete che si è palesato solo dopo 6 giorni. Anche i contatti con la famiglia sono stati impediti, salvo la breve conversazione che Giacomo ha avuto con l'altro fratello Marco Antonio, il primo giorno. Poi più niente, solo poche lettere in cui il 31enne parla "della sua innocenza", denuncia "le pressioni ricevute dai poliziotti per fargli ammettere le sue colpe, di come è stato malmenato, dello stato di abbandono dopo la sua operazione d'appendicite".

Giacomo era solo quando è stato fermato dai poliziotti egiziani. In un rapporto si legge che il ragazzo aveva con sé diverse quantità di droga. "Ma questo è quello che dicono loro, non c'erano altri testimoni", ha rimarcato Andrea Passeri, il cui sospetto è che siano state fabbricate false prove contro il fratello.

"Mio fratello è innocente - ha dichiarato Andrea Passeri, il fratello di Giacomo - Pensavo che venisse rilasciato per tutto quello che ha subito. A questo punto non c'è nulla da dire, bisogna ricominciare la battaglia e qualcuno deve capire cosa sta succedendo e dargli una mano. Faccio appello a chi può aiutare Giacomo, mio fratello".

La famiglia attende adesso le motivazioni della sentenza per poter procedere.

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