Processo Regeni, gli avvocati degli 007 egiziani ci provano: "Difetto di giurisdizione"

Il presidio a Roma durante la prima udienza del processo Regeni
Il presidio a Roma durante la prima udienza del processo Regeni Diritti d'autore AP Photo
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Di Stefania De Michele
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Nella prima udienza a Roma, i legali degli imputati hanno sollevato una serie di eccezioni e sollecitato i giudici a dichiarare la nullità del decreto che dispone il giudizio

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Otto anni di attesa. Tanti ce ne sono voluti perché si arrivasse almeno in Aula. Inizia dopo comportamenti dilatori, insabbiamenti e depistaggi il processo per il sequestro e l'omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore sequestrato, torturato e ucciso a Il Cairo, in Egitto, nel 2016. 

Gli imputati per il sequestro e la morte di Regeni

Alla sbarra, davanti alla Prima Corte d'Assise di Roma, i quattro agenti della National Security egiziana: il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. I quattro sono accusati del reato di sequestro di persona pluriaggravato. A Magdi Ibrahim Abdelal Sharif è contestato anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato. 

Gli 007 non erano presenti all'apertura del processo: in Egitto non sono stati loro notificati gli atti che li avvisavano dell'udienza, segno dell'assenza di collaborazione da parte egiziana. La mancata notifica aveva inizialmente bloccato l'iter processuale. L'intervento della Corte Costituzionale ha però stabilito che il procedimento può cominciare.

Le eccezioni dei legali degli imputati

Ma l'assenza della notifica agli imputati è solo uno, e neppure l'ultimo, dei passaggi tecnici che mettono a rischio il processo. Nella prima udienza, gli avvocati degli 007 hanno sollevato una serie di eccezioni e sollecitato i giudici a dichiarare la nullità del decreto che dispone il giudizio. A motivare la richiesta una serie di contestazioni, tra cui la indeterminatezza del capo di imputazione e il difetto di giurisdizione, su cui sarà sciolta la riserva il prossimo 18 marzo. 

"Erano otto anni che aspettavamo questo momento. Finalmente speriamo che il processo possa partire. Sono state sollevate le questioni preliminari che erano già stata rigettate in tutte le altre aule di giustizia: speriamo, dopo la decisione della Consulta che rafforza molto la nostra posizione, di potere avere un processo contro chi ha fatto tutto il male del mondo a Giulio" ha commentato Alessandra Ballerini, legale assieme al collega Giacomo Satta dei genitori di Giulio Regeni, al termine dell'udienza.

In aula presenti i genitori di Regeni. All'esterno della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio, un sit in di sostegno con lo striscione "Verità per Giulio".

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