In una nota del ministero degli Esteri estone si precisa che un'indagine congiunta sulla posizione delle boe e la loro rimozione rappresenta l'unico modo per risolvere pacificamente la questione. La marcatura delle rotte marittime viene rivista ogni anno per il cambiamento del letto del fiume
Non si placa la vicenda delle boe di confine tra Estonia e Russia che negli ultimi mesi ha ulteriormente inasprito le relazioni tra i due Paesi. Lunedì il ministero degli Esteri estone ha inviato all'ambasciata della Federazione russa a Tallinn una nota diplomatica in cui ha proposto alla Russia di esaminare congiuntamente la rimozione di 25 boe di frontiera tra i due Paesi dal fiume Narva da parte delle autorità frontaliere russe lo scorso 23 maggio.
Secondo quanto affermato da Tallinn, "la Russia ha dichiarato che le boe in questione si trovavano in acque russe. L'Estonia non conviene con tale interpretazione, tanto più che la Russia non ha presentato alcun materiale a sostegno della propria interpretazione". Nella nota si precisa che un'indagine congiunta sulla posizione delle boe e la loro rimozione rappresenta l'unico modo per risolvere pacificamente la questione e propone che l'accertamento possa avvenire nel corso del mese di agosto.
Boe rimosse dalla Russia: cosa è successo a maggio
Alla fine dello scorso maggio le guardie di frontiera russe hanno rimosso 25 delle 50 boe che l'Estonia aveva posizionato sul fiume Narva per evitare che le imbarcazioni attraversassero accidentalmente il confine.
L'Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell aveva definito l'azione “inaccettabile” chiedendo a Mosca una spiegazione e l'immediata restituzione delle boe arancioni.
Da decenni, Estonia e Russia installano di comune accordo boe sul fiume Narva, che separa le città di Narva, sul lato estone, e Ivangorod, sul lato russo, durante l'estate. Insieme al lago Peipus, il Narva costituisce il confine russo-estone e quindi anche il confine orientale dell'Unione europea e della Nato. Borrell ha dichiarato che l'incidente “fa parte di un più ampio schema di comportamento provocatorio e di azioni ibride da parte della Russia”. Anche l'Estonia aveva definito l'azione “inaccettabile” annunciando che avrebbe reagito “con calma e prudenza”.