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Meloni in Albania: Tirana ringrazia Roma, critiche dalle opposizioni

Giorgia Meloni ed Edi Rama
Giorgia Meloni ed Edi Rama Diritti d'autore Vlasov Sulaj/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La premier italiana ha visitato il centro che accoglierà i migranti salvati dalle navi italiane nel Mediterraneo come previsto dall'accordo siglato con Tirana lo scorso anno. Forti critiche dalle opposizioni. Scoppia il caso Magi dopo che il deputato è stato aggredito al porto di Shengjin

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Visita della premier italiana Giorgia Meloni mercoledì in Albania. La prima ministra ha incontrato l'omologo albanese Edi Rama e ha tenuto una conferenza stampa dal porto di Shengjin, dove verrà realizzato un centro di accoglienza con unità di ricovero per i migranti salvati dalle autorità italiane nel Mediterraneo in seguito all'accordo siglato lo scorso anno tra Roma e Tirana.

Fortemente criticata dalle opposizioni, Meloni ha negato che il suo viaggio di un giorno fosse una tappa della campagna elettorale alla vigilia delle elezioni del Parlamento europeo

Meloni: "Strumento di deterrenza per i migranti clandestini"

“Gli italiani capiscono, sono grati al Governo, sono grati al popolo albanese per questo altro importante sforzo di amicizia che stanno facendo per darci una mano”, ha detto Meloni da Shengjin aggiungendo poi: “Crediamo che l'elemento più utile di questo progetto sia che può rappresentare uno straordinario strumento di deterrenza per i migranti clandestini destinati a raggiungere l'Europa, oltre che ovviamente un efficace mezzo di contrasto alle reti di trafficanti perché lì ci sono trafficanti che noi cerchiamo di combattere il che ovviamente significa anche portare a un contenimento dei costi”.

Meloni ha giudicato “estremamente innovativo” l'accordo con l'Albania, che ha suscitato l'interesse di 15 dei 27 Paesi membri dell'Ue, chiedendo alla Commissione europea se “l'Unione (potesse) seguire il modello italiano nell'accordo con l'Albania”.

“Il governo italiano per noi è stato e sarà sempre il governo di un Paese per il quale abbiamo un'amicizia molto speciale e che è un'alleanza strategica che vogliamo sviluppare e rafforzare con qualsiasi passo”, ha detto Rama. L'Albania non è un membro dell'Unione europea e l'idea di inviare i richiedenti asilo al di fuori del blocco è stata definiti da molti controversa. L'accordo è stato approvato dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen come un esempio di “pensiero fuori dagli schemi”, ma è stato ampiamente criticato dai gruppi per i diritti umani e dalle opposizioni che avvertono che le tutele dei rifugiati potrebbero essere compromesse.

Cosa prevede l'accordo tra Italia e Albania sui migranti

Meloni ha iniziato la sua visita nella piccola nazione dei Balcani occidentali a Gjader, un ex aeroporto militare, 80 chilometri a nord della capitale Tirana, dove sono iniziati i lavori per uno dei due centri per migranti. Si è poi spostata al porto di Shengjin, 20 chilometri a sud-ovest di Gjader, dove un centro di accoglienza con unità abitative e uffici è situato in un'area di quattromila metri quadrati e circondato da una recinzione metallica alta 5 metri con fili spinati in cima.

Secondo quanto previsto dall'accordo quinquennale firmato da Meloni e Rama lo scorso novembre, l'Albania si impegna ad accogliere fino a tremila migranti al mese. Con le richieste di asilo che dovrebbero richiedere circa un mese per essere esaminate, il numero di richiedenti asilo inviati in Albania potrebbe raggiungere i 36.000 in un anno.

Meloni ha detto che il primo agosto entrambi i centri saranno operativi e probabilmente verranno portati i primi mille migranti. Il traghettamento regolare sarà effettuato a metà settembre. I due centri di trattamento in Albania costeranno all'Italia 670 milioni di euro in 5 anni. La spesa per portare 36.000 migranti in Italia costerebbe 136 milioni di euro, quasi pari alla cifra da spendere in Albania, secondo Meloni.

Quali regole per la gestione dei centri in Albania

Le strutture verrebbero gestite interamente dall'Italia, mentre l'Italia si occupa di accelerare le richieste di asilo dei migranti. La loro piena operatività è prevista per la fine dell'anno. Entrambi i centri sono sotto la giurisdizione italiana, mentre le guardie albanesi garantiranno la sicurezza esterna. L'Italia accoglierà i migranti se verrà loro concessa la protezione internazionale o organizzerà la loro deportazione dall'Albania in caso di rifiuto.

Quelli raccolti nelle acque territoriali italiane, o da navi di soccorso gestite da organizzazioni non governative, manterrebbero il diritto, in base al diritto internazionale e dell'Ue, di chiedere asilo in Italia e di essere processati lì.

Rama ha detto che l'accordo è un segno di gratitudine per gli albanesi che hanno trovato rifugio in Italia e “sono sfuggiti all'inferno e hanno immaginato una vita migliore” dopo il crollo del comunismo nell'Albania degli anni Novanta. Secondo Rama, Tirana ha rifiutato le richieste di altri Paesi per accordi simili a quello dell'Italia.

Le critiche a Meloni per la visita in Albania

La premier italiana è stata fortemente criticata dalle opposizioni per la visita in Albania. Accusata di aver organizzato uno spot elettorale in occasione delle elezioni europee. "Meloni mi attacca dicendo che nel progetto di legge sulla sanità che abbiamo presentato, che chiede risorse alla sanità pubblica e un piano straordinario di assunzioni, non c'è idea di dove prendere le risorse. Non abbiamo chiesto noi di andare a fare uno spot elettorale in Albania costato ottocento milioni di euro". Lo ha detto la segretaria del Partito democratico Elly Schlein in un comizio a Catania. "Soldi tolti alle persone fragili: perché non li mettiamo subito per assumere medici e infermieri?", ha aggiunto lo dem. Le ha fatto eco poi il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte,

"Quello di Giorgia Meloni è un governo che non mette un euro per la sanità, facendo uno spot elettorale in Albania del tutto inutile. Il governo della sanità deve essere dato a persone competenti basta alle teste di partito, agli amichetti", ha detto Conte nell'ultima tappa del tour elettorale al teatro Brancaccio a Roma. "In Albania la premier ha fatto l'ennesimo spot. Siamo di fronte alla propaganda di Stato usata come arma contundente a pochi giorni dal voto", ha invece il segretario di Avs Nicola Fratoianni durante l'ultimo comizio elettorale a Milano.

L'aggressione a Riccardo Magi in Albania

La visita di Meloni in Albania è stata segnata anche dall'aggressione ai danni del deputato e segretario di +Europa da parte degli uomini dalla sicurezza nello spazio esterno della struttura di accoglienza a Shengjin. Magi, come si vede da video diffusi online, è stato bloccato mentre tentava di avvicinarsi alle auto blu contestando il progetto voluto da Roma e Tirana. "Se questo accade ad un parlamentare sotto alle telecamere della stampa immaginate cosa potrà succedere ai poveri cristi che arriveranno qui a telecamere spente", ha scritto Magi sui social mostrando il sangue sulla sua camicia.

"Riccardo Magi si è gettato davanti alla macchina del primo ministro albanese e la sicurezza lo ha bloccato, come sarebbe successo in qualsiasi altro Paese", ha detto Meloni intervistata in serata mercoledì da Enrico Mentana al Tg La7. "Io fatto tante campagne elettorali, anche dure, ma mai mi sarei sognata di fare una piazzata quando il premier italiano era impegnata con un omologo", ha aggiunto la premier italiana.

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