Il Parlamento albanese ha approvato in via definitiva l'accordo per l'accoglienza e la lavorazione delle richieste di asilo dei migranti, firmato a novembre da Giorgia Meloni ed Edi Rama. Si attende ora l'allestimento in Albania dei due Centri di permanenza per i rimpatri
L'Albania ha approvato giovedì, 22 febbraio, l'accordo con l'Italia per accogliere e processare le richieste d'asilo dei migranti salvati dall'Italia, dopo l'ultimo via libera del Senato a Roma una settimana fa.
Il protocollo quinquennale stabilisce che Tirana possa accogliere fino a tremila migranti alla volta, esclusi minorenni e donne incinte. Prevede anche che il Paese riceverà un massimo di 36mila richiedenti asilo all'anno e che l'esame delle pratico di ognuno richieda circa un mese.
Lo scorso novembre la premier, Giorgia Meloni, e l'omologo albanese, Edi Rama, avevano firmato il protocollo, che aveva suscitato diverse polemiche sull'opportunità di spedire i migranti diretti verso l'Ue in un Paese terzo.
L'iter travagliato dell'accordo sui Cpr italiani in Albania
Il Parlamento albanese aveva stabilito però di sospendere l'accordo in attesa di una valutazione della Corte Costituzionale, che ha espresso parere positivo a fine gennaio.
L'intesa prevede due Cpr, o Centri di permanenza per i rimpatri, che dovrebbero aprire secondo i piani nella prima metà del 2024 nel porto di Shenjin e a Gjader. I costi delle operazioni saranno interamente a carico dell'Italia e anche la giurisdizione sarà di Roma.
L'Italia si occuperà inoltre delle procedure di sbarco e identificazione, entro trenta giorni dall'arrivo in Albania il migrante sarà poi rimpatriato o portato in Italia.