Mar Rosso, via libera del Parlamento alla missione navale Aspides: mandato strettamente difensivo

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Di Michela MorsaGiorgia Orlandi
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Le Camere hanno approvato la risoluzione a larghissima maggioranza, contraria solo Alleanza verdi e sinistra. Rassicurazioni dal governo sul carattere eslcusivamente difensivo della missione, critiche dall'opposizione per il ritardo nel voto

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Via libera del Parlamento alla missione navale Aspides, l'operazione militare che unisce diversi Paesi dell'Unione europea nella difesa della libertà di navigazione delle navi commerciali nel Mar Rosso, minacciate da novembre dai continui attacchi dei ribelli yemeniti Houthi. 

Le Camere hanno approvato la risoluzione - che chiedeva l'autorizzazione anche per altre due missione internazionali, Levante e Euam Ukraine - a larghissima maggioranza, con la sola opposizione di Alleanza verdi e sinistra. Anche grazie anche al lavoro di mediazione con il Movimento cinque stelle, che chiedeva di eliminare dal testo ogni ambiguitàsullo scopo esclusivamente difensivo della missione. 

Il governo ha fornito rassicurazioni sul mandato strettamente difensivo della missione Aspides, che per un anno avrà compiti di sorveglianza e pattugliamento a protezione dei mercantili dei Paesi Ue, con autorizzazione di aprire il fuoco contro presunti attacchi in acque internazionali.

La base operativa sarà sul Caio Duilio, il cacciatorpediniere della Marina che il 2 marzo ha intercettato e abbattuto un drone degli Houthi, mentre la missione avrà sede in Grecia. Diversi Paesi europei hanno messo a disposizione i loro mezzi, tra cui Francia e Germania, e si prevede che altri Paesi si uniranno in seguito.

L'approvazione del Parlamento a missione già operativa

Il voto del Parlamento italiano era molto atteso, non solo perché l'Italia è stato l'ultimo dei Paesi dell'Unione ad approvare ufficialmente la missione -nei fatti già operativa, come dimostrato dall'intervento difensivo nella Duilio dei giorni scorsi -, ma perché l'Italia svolge un ruolo chiave essendo responsabile delle operazioni

I partiti di opposizione non hanno infatti mancato di criticare il governo per il voto parlamentare ritardato rispetto al lancio della missione, approvato dai ministri degli Esteri dell'Unione europea il 19 febbraio scorso.

Martedì il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha informato il Parlamento sull'importanza della missione, sottolineando che normalmente il 40 per cento delle attività di import-export dell'Italia passa attraverso il Canale di Suez ma che gli attacchi degli Houthi hanno interrotto i flussi commerciali. Tajani ha anche espresso soddisfazione per il valore comunitario delle missione, che rappresenta un passo verso la costruzione di una difesa europea.

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