Il ministro della Difesa Guido Crosetto è volato a Tokyo per firmare l'accordo sul Global Combat Air Programme (Gcap) insieme a Giappone e Regno Unito. Londra e Roma pronte a sostituire circa 240 jet Eurofighter
Siglato a Tokyo l'accordo tra Italia, Giappone e Regno Unito sul Global Combat Air Programme (Gcap), il progetto ideato per lo sviluppo e la costruzione del caccia del futuro. Il jet supersonico di sesta generazione sostituirà l'attuale Eurofighter Typhoon.
"Essere qui oggi rappresenta per l'Italia, e penso per tutti noi, un traguardo molto importante per il programma Gcap, e allo stesso tempo un messaggio fortissimo perché la nostra partnership è un messaggio per il resto del mondo", ha detto Crosetto all'inizio dell'incontro trilaterale con il ministro della Difesa nipponico Minoru Kihara e il referente britannico Grant Shapps.
I tre ministri hanno concordato che la sede dell'OrganizzazionegGovernativa internazionale del Gcap e la corrispondente struttura d’impresa congiunta saranno nel Regno Unito e, per una partnership efficace ed equilibrata tra i tre Paesi, il primo direttore generale dell’agenzia sarà di nazionalità giapponese mentreil primo amministratore delegato della joint venture industriale sarà di nazionalità italiana.
Il programma segna anche il primo accordo di sviluppo congiunto di difesa che il Giappone ratifica con una nazione diversa dal suo tradizionale alleato per la sicurezza, gli Stati Uniti. Il consorzio attuale è formato dalla italiana Leonardo, la giapponese Mitsubishi Heavy Industries e la britannica Bae Systems.
Tokyo intende sviluppare un successore per i suoi 90 jet da combattimento F-2 in servizio alle Forze di autodifesa che dovrebbero essere ritirati a partire dal 2035, mentre Londra e Roma intendono sostituire in totale circa 240 jet Eurofighter. Prima dell'incontro a tre, Crosetto rivolgendosi all'omologo giapponese, ha anche preannunciato che il prossimo anno l'Italia ha intenzione per la prima volta nell'ambito del G7 di introdurre anche il tema della Difesa: "Non c'è mai stato all'interno dei G7, ma riteniamo che in un periodo così complesso e difficile, sia necessario iniziare a parlarne".