Gli incontri sono avvenuti nell'ambito degli sforzi diplomatici volti a prevenire un'escalation militare del conflitto a Gaza
Il presidente francese ha incontrato i leader di Egitto e Giordania, nell'ambito degli sforzi diplomatici volti a prevenire un'escalation militare del conflitto a Gaza.
I colloqui di Emanuel Macron con il presidente Abdel al-Sisi sono seguiti a un incontro con il re di Giordania, Abdullah.
Macron ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti umanitari, spingendo allo stesso tempo per una pausa negli attacchi israeliani contro Hamas
Prima ancora Macron, in visita a Gerusalemme - dove ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente dello Stato ebraico Isaac Herzog - ha chiesto un "rilancio decisivo" del processo di pace in Medio Oriente e ha proposto che la coalizione internazionale che combatte l’Isis in Iraq e Siria si unisca anche contro Hamas, organizzazione considerata terroristica dall’Unione europea e dagli Stati Uniti.
Pensieri bipartisan
Proprio in Israele, I primi ministri ceco e austriaco hanno espresso solidarietà: Petr Fiala e Karl Nehammer hanno incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente Yitzhak Herzog.
Un portavoce del governo ceco ha detto che la visita ha anche lo scopo di coordinare una posizione comune su Israele, in vista del Consiglio europeo di giovedì a Bruxelles.
Un leader che non si recherà nell'area è invece il turco Recep Tayyip Erdoğan, il quale Ha annullato un viaggio programmato a causa di quella che ha definito "inumana" la guerra di Israele contro Hamas.
Qual è il ruolo di Abu Mazen?
Prima di recarsi ad Amman, in Giordania, Macron aveva incontrato a Ramallah, in Cisgiordania, il presidente dello Stato di Palestina, Abu Mazen, il cui ruolo pare molto indebolito dalla presenza "forte" di Hamas.
"Ciò che accade oggi è responsabilità di Israele", ha dichiarato Abu Mazen.
"Responsabili sono anche tutti i Paesi del mondo che hanno incoraggiato le autorità di occupazione a continuare i loro atti di aggressione contro i palestinesi, senza sanzioni e senza che un giorno ne debbano rispondere".
Telefonate e avvertimenti
Macron è stato l’ultimo di una serie di leader occidentali a esprimere sostegno a Israele dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre.
Il presidente americano, Joe Biden, ha avuto una telefonata con il principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, per discutere "degli sforzi diplomatici e militari in corso per evitare l'allargamento del conflitto tra Israele e Hamas".
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha già messo ripetutamente in guardia l’Iran - che ha minacciato Israele ("Attaccheremo Haifa") - dall’evitare attacchi che allargherebbero la guerra, poiché gli Stati Uniti temono che l’escalation possa scatenare un conflitto più ampio nel Medio Oriente, compresi attacchi alle truppe americane.