Centinaia sono i cittadini europei che si sono rimasti bloccati a Israele a seguito dell'offensiva di Hamas. Alcuni sono rientrati nei loro paesi con voli militari. Intanto si organizzano charter speciali per continuare le operazioni di evacuazione
Continuano i rimpatri di centinaia di persone che da Israele ritornano in Europa. Sono ritornati nei loro paesi con voli charter speciali. I loro occhi sono stanchi ma sollevati per essere riusciti a lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra.
Sono turisti, cittadini con doppia nazionalità e lavoratori. Si trovavano in Israele quando, sabato scorso, il gruppo militante di Hamas ha lanciato un'offensiva verso Israele.
Voli charter speciali da Tel Aviv
I primi voli speciali sono partiti dall'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e arrivati in Austria, Francia, Germania già giovedì e continueranno nei prossimi giorni. L'Italia, la Polonia e la Lituania avevano utilizzato aerei militari per il rimpatrio dei propri cittadini.
I residenti francesi atterrati all'aeroporto di Parigi Charles de Gaulle sono stati accolti dal ministro degli Esteri, Catherine Colonna, e dal ministro dei Trasporti, Clément Beaune. Per il capo della diplomazia francese, “era importante dimostrare la nostra solidarietà ai nostri connazionali durante questa dura prova”.
Anche gli Stati Uniti hanno annunciato che inizieranno i voli di evacuazione da Israele verso l’Europa. Il Regno Unito inizierà a far rientrare anche le famiglie dei diplomatici, anche se l’ambasciata resterà aperta.
Le principali compagnie aeree hanno sospeso i voli regolari subito dopo l’inizio dell’offensiva, mentre la compagnia di bandiera israeliana El-Al ha aumentato il numero di voli per far rientrare i riservisti dell'esercito. Altri voli speciali sono previsti per venerdì, sabato e domenica.
"Una settimana terribile": Il racconto delle persone evacuate
Sono tante le testimonianze di persone che si sono ritrovate catapultate nello spiraglio della guerra. Molti erano in Medio Oriente per vacanza, per celebrare degli eventi speciali con parenti israeliani, altri in pellegrinaggio in Terra santa.
"Io e mia moglie festeggiavamo 40 anni di matrimonio, era una data davvero speciale", ha raccontato un uomo di nazionalità brasiliano portoghese al suo arrivo in Portogallo. "Nessuno si aspettava questo. Abbiamo fatto la prima tappa del viaggio in Galilea che è stata fantastica e poi quando siamo arrivati a Gerusalemme sono iniziati gli allarmi e le bombe".
Una donna francese all'arrivo allo scalo di Parigi ha raccontato: "Siamo andati lì per festeggiare un matrimonio, una nascita, un Bart mitzvah. Tutto è stato cancellato. Sarebbe stata una settimana festosa e alla fine si è rivelata una settimana terribile con membri della famiglia partiti per il fronte.
Un uomo israelo portoghese si è detto felice ma in apprensione per la situazione: "Sono sollevato. Ma c'è anche tanto dolore perché la nostra famiglia è ancora lì. Viviamo qui in Portogallo, siamo tornati qui. Stavamo visitando i nostri parenti quando è successo tutto."
L'India organizza il rimpatrio del propri cittadini
Non solo in Europa. Anche l'India ha iniziato il rimpatrio dei propri cittadini. Venerdì oltre 200 persone di nazionalità indiana sono atterrate all'aeroporto internazionale Indira Gandhi di New Delhi.
Secondo il ministero degli Affari Esteri indiano, in Israele vivono circa 18 mila cittadini indiani, di cui una piccola percentuale studenti.
Circa un terzo delle persone presenti sul territorio israeliano si è registrato presso l'ambasciata indiana pronto a tornare a casa.