In Polonia è partita la campagna elettorale per le elezioni del prossimo 15 ottobre, nella stesa data i cittadini saranno chiaamti a votare anche per il referencum sull'immigrazione.
Il partito conservatore al governo della Polonia e l'opposizione hanno fatto una pioggia di promesse. Sabato durante i comizi in vista delle elezioni del prossimo 15 ottobre gli schieramenti opposti hanno rivelato i loro programmi gli elettori.
Nella stessa data I polacchi voteranno anche per il referendum sull'immigrazione, avversato dall'opposizione ma confermato dal parlamento. Quattro i quesiti a cui gli elettori dovranno rispondere:
Sei a favore della svendita del patrimonio statale ai soggetti esteri ovvero la perdita del controllo polacco sui settori strategici dell'economia del Paese?
Vuoi che sia alzata a 67 anni l'età della pensione per uomini e donne?
Vuoi che sia rimossa la barriera costruita alla frontiera fra la Repubblica polacca e la Bielorussia?
4) Sei a favore del meccanismo di rilocazione forzata imposto dalla burocrazia europea ovvero all'accoglienza di migliaia di immigrati illegali dal Medio Oriente e dall'Africa?
Le promesse dei nazionalisti
Il partito nazionalista al governo, Diritto e Giustizia, salito al potere nel 2015, vuole conquistare un terzo mandato senza precedenti nella storia del Paese. Un'obiettivo non fuori portata, ma reso più difficile dalle frizioni degli ultimi anni con l'Unione europea sui temi che riguardano la giustizia e dello stato di diritto.
In occasione di una convention di partito, il leader Jaroslaw Kaczynski, che è il politico più potente della Polonia, ha promesso di aumentare le spese militari in risposta alla minaccia rappresentata dall'invasione su larga scala della vicina Ucraina da parte della Russia.
Il governo ha già ampiamente aumentato il bilancio dello stato creando nuovo debito per sostenere l'acquisto di armamenti, ma anche per i sussidi alle famiglie numerose e ai pensionati.
Ricucire con Bruxelles
Anche il principale partito di opposizione, Coalizione Civica, ha esposto i punti del suo programma, giurando di invertire le tendenze negative in politica estera e interna, di ricucire i rapporti con Bruxelles e di garantire l'arrivo dei fondi europei congelati a causa delle violazioni dello Stato di diritto commesse dal governo in carica.
Il leader del partito Donald Tusk, ex primo ministro ed ex figura di spicco dell'Ue, ha anche promesso di liberare i media statali e le attività culturali dalle attuali restrizioni e "censure".
A cinque settimane dalle elezioni che decideranno l'assetto politico della Polonia per i prossimi quattro anni, i sondaggi suggeriscono che Diritto e Giustizia potrebbe raccogliere di nuovo la maggioranza dei voti, ma non abbastanza per governare da soli e mantenere lo stretto controllo sulparlamento esercitato nel corso di questa legisslatura.
Per governare potrebbe aver bisogno di formare una coalizione con la Confederazione di estrema destra.