Analista elettorale: "La otterrà, a scapito di Syriza"
In Grecia, con le elezioni alle porte, Nuova Democrazia cerca di ottenere la soglia cruciale del 40 per cento dei voti che garantirebbe una maggioranza assoluta sicura per formare un governo a partito unico.
Il principale partito di opposizione, la sinistra di Syriza, dopo la débacle alle prime elezioni del 21 maggio, sta affrontando un'altra grande sconfitta e la possibilità di trovarsi ancora più svantaggiata rispetto a Nuova Democrazia.
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Andreas Drimiotis è uno dei pionieri dell'informatica in Grecia: il suo lavoro principale è stato raccogliere e trasmettere i risultati di tutte le elezioni nel Paese dal 1981 fino a pochi anni fa. Lo chiamano il "guru delle elezioni greche".
"Penso che Nuova Democrazia raggiungerà la maggioranza assoluta con 160 seggi (in un parlamento di 300 seggi) indipendentemente dal numero di partiti che entreranno in parlamento - ha detto l'analista elettorale -. Penso che Nuova Democrazia otterrà una percentuale maggiore e Syriza leggermente inferiore. A causa della sindrome del perdente, gli elettori di Syriza sono delusi e vedono che non c'è alcuna prospettiva di essere al potere, quindi il partito otterrà una percentuale ancora più bassa".
La grande domanda che ci si pone ora è quanti partiti minori riusciranno a entrare in parlamento. Più ne entreranno, più sarà difficile per Nuova Democrazia.
"Ci aspettiamo sorprese dai partiti più piccoli - ha spiegato Drimiotis - Forse sette partiti entreranno in parlamento, otto mi sembra molto improbabile. Sia Varoufakis sia l'estrema destra hanno perso il treno".
Il periodo pre-elettorale si conclude venerdì sera con gli ultimi grandi comizi dei partiti.
''Durante questo breve periodo pre-elettorale, i principali temi discussi sono stati l'immigrazione, soprattutto dopo la tragedia del barcone di migranti al largo di Pylos, le questioni economiche, da sempre un grattacapo per gli elettori greci, e la questione della minoranza musulmana, che è stata un punto di acceso dibattito soprattutto tra i due maggiori partiti", è il commento della corrispondente di Euronews, Fay Doulgkeri.