Con discorsi infuocati in Georgia e North Carolina, alle convention del Partito Repubblicano, l'ex presidente degli Stati Uniti attacca Biden e il Dipartimento di...Ingiustizia. Poi aggiunge: "Solo io posso evitare la Terza Guerra Mondiale"
Donald Trump non molla.
All'indomani dell'incriminazione per il caso del documenti "classificati" portati dalla Casa Bianca alla sua villa di Mar-a-Lago, in Florida (poi trovati dall'FBI durante una perquisizione notturna), la campagna elettorale dell'ex presidente degli Usa è ripartita con due "incendiari" comizi, a Columbus, in Georgia e a Greensboro, nel North Carolina, dove ha partecipato ad altrettanti eventi del Partito Repubblicano.
Il Procuratore speciale Jack Smith ha incriminato Trump per 37 capi d'accusa, nell'ambito dell'indagine sulle carte segrete di Mar-a- Lago: è la seconda incriminazione in pochi mesi, per Trump, dopo quella per il caso dei pagamenti alla pornostar Stormy Daniels.
Documenti "top secret" e "riservati" dietro la doccia...
Portando a casa i documenti "classificati" - come, ad esempio, programmi nucleari e strategie del Pentagono in caso di attacco, elenchi di armi, informazioni sui punti deboli degli Usa, carte sulle capacità nucleari americane e degli Paesi - e sequestrati lo scorso 8 agosto 2022, Trump ha messo a rischio gli Stati Uniti e violato le legge americane.
In tutto: 102 file, 27 trovati nell'ufficio di Trump, 75 nel "famoso" magazzino, con una classificazione che va da "top secret" a "riservati".
Questo il riassunto dei 37 capi d'accusa nei confronti dell'ex presidente americano.
Dall'accusa emerge che le scatole con i documenti segreti fossero conservate in un modo a dir poco imprudente, nascoste dentro ad una doccia, in una camera da letto e, addirittura, nella sala da ballo della villa di Trump in Florida, dove si tenevano decine di ricevimenti.
Trump: rischia l'arresto anche se tornasse presidente
Ora il Procuratore Jack Smith ("uno squilibrato e un mio hater", lo definisce Trump) chiede un processo "rapido" per il primo presidente Usa chiamato ad affrontare accuse federali e a rischiare l'arresto anche se dovesse tornare alla Casa Bianca, nel 2024.
Prossimo passo: Trump è stato convocato in tribunale per martedì prossimo, 13 giugno, a Miami. Si dichiarerà: "Innocente!".
Nell'aula del tribunale si troverà davanti la giudice Aileen Cannon, nominata da lui stesso, allora presidente, nel 2019.
Fu lei, l'anno scorso, a decidere di rinviare la perquisizione dell'FBI, sentenza che fu poi ribaltata, e sarà lei a stabilire una data per il processo. Ma, anche in questo caso, la sentenza potrà essere contestata, allungando ulteriormente i tempi del procedimento, come sperano gli avvocati di Trump.