Caso-Vinicius: Valencia contro la sentenza "ingiusta e sproporzionata"

Valencia, 21.5.2023
Valencia, 21.5.2023 Diritti d'autore Alberto Saiz/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Di Cristiano TassinariEuronews Sport
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Caso-Vinicius: dopo gli insulti razzisti dei suoi tifosi al calciatore brasiliano del Real Madrid, il Valencia contesta la squalifica di una parte del proprio stadio "Mestalla" per cinque giornate

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Il Valencia farà appello contro la chiusura parziale del suo stadio, il "Mestalla", in seguito agli insulti razzisti diretti all'attaccante del Real Madrid, il brasiliano Vinicius, in occasione di Valencia.Real Madrid di domenica scorsa.

Secondo il club, la punizione è "ingiusta e sproporzionata".

La Commissione disciplinare della Liga spagnola, martedì, ha multato il Valencia di 45.000 euro e ha chiuso una delle curve dello stadio "Mestalla" per cinque partite: si tratta della sanzione più dura per un club di calcio in un caso di razzismo in Spagna.

È la risposta da parte dei funzionari del calcio e delle autorità spagnole, governo compreso, dopo l'ondata di sdegno e di sostegno a Vinícius, dopo essere stato preso di mira dai tifosi del Valencia.

Vinícius, 22 anni, ha subito ripetuti insulti razzisti da quando è arrivato a giocare in Spagna, cinque anni fa.

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Vinicius contro i tifosi del Valencia. (21.5.2023)Alberto Saiz/Copyright 2023 The AP. All rights reserved

Il Valencia ha anche lamentato di non aver avuto la possibilità di difendersi prima della sentenza.

Il Valencia chiede ora l'annullamento della squalifica, dopo aver annunciato di voler collaborare con le autorità per identificare i responsabili degli insulti e dopo aver bandito a vita un tifoso coinvolto negli insulti a Vinicius.

Il Real Madrid ha denunciato l'episodio di domenica scorsa presso la Procura di Madrid, etichettandolo come "crimine d'odio". 

Negli anni, la polizia spagnola ha arrestato sette uomini in relazione a diversi episodi di razzismo rivolti a Vinicius.

Rischio Mondiale 2030?

A causa di questa vicenda, la Spagna potrebbe persino veder pregiudicata la propria candidatura - insieme al Portogallo e al Marocco (dopo il ritiro dell'Ucraina) - per l'organizzazione dei Mondiali di calcio 2030. Questa è la candidatura sostenuta ufficialmente dall'Uefa.

Le altre candidature sono di Arabia Saudita, Egitto e Grecia e della "cordata sudamericana" composta da Uruguay, Argentina, Paraguay e Cile.

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