Commemorazione congiunta e monumento sulla Senna. Nel 29° anniversario del massacro in Ruanda, Parigi tende la mano a Kigali. L'associazione dei sopravvissuti: "Un passo verso la pacificazione"
Commemorazione congiunta a Parigi: "Presto un monumento lungo la Senna"
A Parigi, i sopravvissuti al genocidio del 1994 contro i Tutsi in Ruanda hanno commemorato il 29° anniversario di questo massacro. In attesa del suo ufficiale riconoscimento, annunciato dal presidente Macron, un monumento in memoria delle vittime sarà costruito sulle rive della Senna.
Il mea culpa a metà di Macron: "Francia non complice dei fatti, ma del silenzio"
Due anni fa, in un discorso al Memoriale del Genocidio della capitale ruandese Kigali, Macron aveva riconosciuto le responsabilità della Francia non in termini di "complicità", ma dicendo che "per troppo tempo ha permesso che il silenzio prevalesse sull'esame della verità". "Riconoscere questo passato - aveva detto il Presidente francese - significa anche impegnarsi a garantire che nessun sospetto di questi crimini sfugga alla giustizia".
All'origine delle tensioni fra Parigi e Kigali, non solo il sostegno allora fornito dalla Francia al governo Hutu di Juvénal Habyarimana, ma anche il ruolo esercitato dalle sue truppe, nell'istituzione di una zona sicura che consentì di fatto a molti dei massacratori di riparare nel vicino Zaire.
L'associazione dei sopravvissuti: "Un passo verso la pacificazione"
Commemorazioni congiunte e volontà di ricordare il massacro dedicandogli un monumento a Parigi sono viste dall'associazione dei sopravvissuti Ibuka France come un passo verso la pacificazione. "E' un passaggio fondamentale per pacificare ricordi e relazioni con la Francia. Il pomo della discordia è proprio il genocidio. Dobbiamo fare un lavoro congiunto di ricerca della verità, di memoria, di commemorazione. Una volta rielaborato insieme il ricordo potremo anche vivere insieme".
Come ogni anno, una cerimonia si è tenuta anche a Kigali: prima di una serie di commemorazioni che si protrarranno tradizionalmente per 100 giorni. Più di 800.000, secondo stime delle Nazioni Unite, gli esponenti della minoranza Tutsi, massacrate dagli Hutu tra l'aprile e il luglio 1994.