Francia, ancora in piazza contro la riforma delle pensioni

La Francia si è fermata per la sesta volta contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Macron e dal governo. Manifestazioni in tutte le principali città del paese. A Lione secondo i sindacati sono scesi in piazza oltre 50.000 persone, 25 mila secondo la prefettura. Una mobilitazione in costante aumentano contro una legge che non piace a sindacati, lavoratori e opposizione.
"Sono un operaio. Oggi manifestiamo in solidarietà con i nostri amici, ma anche per denunciare le condizioni di lavoro in cui esercitiamo la nostra professione, ovvero una professione pericolosa, dolorosa e malsana”, dice un manifestante. "Volevo solo dire che la riforma è inutile perché visto il clima, mio figlio che ha 50 anni, non arriverà ai miei 80 anni, quindi la riforma è inutile".
C’è chi fa notare che i vigili del fuoco in Francia hanno un'aspettativa di vita di sette anni inferiore alla media della popolazione. “Quindi più tardi andiamo in pensione e prima moriamo, meno ci godiamo la pensione in buona salute", denuncia un altro lavoratore.
La riforma del sistema pensionistico francese è stata presentata ufficialmente il 10 gennaio dalla premier Elisabeth Borne suscitando un vero terremoto. Joao Pereira Afonso segretario generale CGT 69 sottolinea che loro sono riusciti a unire tutto il fronte sindacale, un grande motivo di orgoglio. “Sono passati anni da quando è successo e quindi siamo decisi ad arrivare a ritirare questo progetto di riforma".
Ora il contestato voto del Senato sulla legge è previsto per il 12 marzo. Allo sciopero hanno aderito anche le principali organizzazioni studentesche e delle scuole superiori.
Cosa prevede la riforma delle pensioni
La Riforma prevede: innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni entro il 2030; incremento dell'età contributiva da 42 a 43 anni per poter ricevere una pensione completa a partire dal 2027; aumento a 1.200 euro mensili delle pensioni minime; estinzione dei regimi speciali (ai quali appartiene il 25% dei pensionati).
L'altro punto sul tavolo sono i regimi pensionistici speciali, che riguardano intere categorie di lavoratori tra cui i dipendenti della Ratp (la rete di trasporti della Capitale), della Banca di Francia e del Consiglio economico,