Protocollo sull'Irlanda del Nord, lo scoglio (non irrilevante) del voto di Londra

Il premier del Regno Unito Sunak
Il premier del Regno Unito Sunak Diritti d'autore Dan Kitwood/WPA Rota
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Protocollo sull'Irlanda del Nord, lo scoglio del parlamento. Sunak e Von der Leyen soddisfatti guardano adesso allo Sinn Fein e al Dup

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A Londra gli occhi sono puntati su Westminster dopo che il Regno Unito e Bruxelles hanno raggiunto l'accordo sulla revisione delle regole commerciali post-Brexit per l'Irlanda del Nord.  

Il protocollo rinforza il percorso già fissato con il precedente trattato, garantendo uno scambio di merci più semplice, ma non solo.

Il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, sottolinea infatti che l'intesa appena siglata può risolvere molte questioni commerciali. 

"Dopo settimane di negoziati, siamo a una svolta decisiva", sostiene. "Il Windsor Framework, l'accordo quadro di Windsor, garantisce la libera circolazione delle merci, gli scambi commerciali nel Regno Unito, tutela l'Irlanda del Nord e salvaguarda la sovranità del popolo nordirlandese". 

Ma, per rendere effettiva l'intesa, bisogna convincere i politici nordirlandesi chiamati a esprimersi a Westminster prossimamente. In particolare quelli del Dup,  il Partito unionista democratico. La formazione di destra è guidata da Jeffrey Donaldson, che afferma: "In termini generali, è chiaro che sono stati compiuti progressi significativi in una serie di settori, anche se permangono questioni chiave che destano preoccupazione. Non si può nascondere, ad esempio, che in alcuni ambiti dell'economia nordirlandese il diritto dell'Unione europea rimane applicabile nella nostra parte del Regno Unito".

Questioni globali e locali si mescolano. Il sostegno del Dup è fondamentale per arrivare a una condivisione del potere in Irlanda del Nord: difatti, il partito ha già annunciato che continuerà a boicottare il governo decentrato fino a quando le sue preoccupazioni sul protocollo dell'Irlanda del Nord non potranno dirsi risolte.

Lo Sinn Fein, il partito politico indipendentista, è cautamente ottimista, spera di ripristinare i poteri dell'assemblea di Belfast: vuole che il "tira e molla" finisca al più presto. Il suo vicepresidente, Michelle O'Neill, ribadisce la posizione sostenuta finora: "Quello che ho detto con coerenza, durante tutto il dibattito sulla Brexit, è che la gente qui è stata lasciata nell'incertezza. Spero che oggi, visto che siamo alla fine dei negoziati, l'accordo sia concluso".

Il protocollo ha l'obiettivo di garantire la libera circolazione delle merci attraverso il confine terrestre tra le due 'Irlande' prevedendo invece controlli tra l'Irlanda del Nord e la Gran Bretagna.  Rivede sostanzialmente il testo del 2020, anche se l'Irlanda del Nord deve continuare a rispettare alcune regole dell'Unione europea. 

L'intesa dà anche il via libera all'approvvigionamento di farmaci e rinnova la collaborazione con il progetto Horizon tra tutti i ricercatori del Regno Unito e l'Unione europea. Si capisce che, se il nuovo atto, il Windsor Framework, verrà approvato in Parlamento, i sospiri di sollievo  del Vecchio Continente - per più di una ragione - si aggiungeranno ai messaggi di approvazione della Casa Bianca, di Dublino, di Londra e di Bruxelles.  La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha già detto di essere orgogliosa di questa "soluzione a lungo termine" che "tutela i nostri mercati e i nostri rispettivi interessi, ma che soprattutto protegge la pace conquistata a caro prezzo in Irlanda del Nord".

Orgogliosa di questa soluzione a lungo termine che tutela i nostri mercati e i nostri rispettivi interessi, ma che soprattutto protegge la pace conquistata a caro prezzo in Irlanda del Nord.
Ursula von der Leyen
presidente Commissione europea
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