La produzione di uranio sta tornando in auge in Europa, mentre non si spegne l'eco della grande scoperta fatta da parte di un gruppo minerario svedese
La produzione di uranio sta tornando in auge in Europa: la società mineraria statale finlandese Terrafame avvia il recupero dell'uranio nel villaggio nord-orientale di Sotkamo.
Uranio naturale, come sottoprodotto della produzione di zinco e nichel: secondo Finnish Energy, l'uranio finlandese è una materia significativa per l'autosufficienza energetica dell'intera Europa.
Dal 2026 in poi, Sotkamo produrrà circa 200 tonnellate di uranio naturale all'anno.
I preparativi richiedono investimenti per circa 20 milioni di euro.
L'uranio sarà trasportato all'estero per ulteriori lavorazioni ed aumenterà l'autosufficienza dell'energia nucleare europea, contribuendo a ridurre la dipendenza dall'energia fossile.
La produzione, il trasporto e la lavorazione dell'uranio sono regolamentati in modo molto rigoroso e non esiste altra produzione primaria di uranio naturale in Europa.
Le terre rare
Si prospetta un'altra potenzialmente rilevante operazione scandinava, dopo l’individuazione del più grande deposito mai conosciuto di terre rare in Europa, avvenuto nella regione di Kiruna, estremo nord della Svezia.
La mega scoperta, fatta da parte di un gruppo minerario svedese, ha portato al rinvenimento, all’interno del giacimento, di oltre un milione di tonnellate di metalli "particolari", utilizzati in molti settori della tecnologia avanzata e delle energie rinnovabili.