Grecia, 24 soccorritori volontari sotto processo

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Sono accusati di reati gravi come spionaggio, contrabbando e riciclaggio di denaro

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Sono 24 i soccorritori volontari sotto processo in Grecia, accusati di reati gravi come spionaggio, contrabbando e riciclaggio di denaro,

Tra gli imputati, che rischiano sino a 25 anni di carcere, c'è la siriana Sara Mardini, una delle due sorelle diventate famose nel 2015, quando hanno dovuto trascinare a nuoto il barcone che le trasportava dalla Turchia a Lesbo, una volta che ha iniziato a imbarcare acqua.

Quest'ultima ha ottenuto asilo in Germania, ma è tornata in Grecia per partecipare volontariamente alle operazioni di ricerca e soccorso.

Non è presente al processo, perché le è stato impedito di entrare in Grecia: la sua richiesta di entrare nel Paese è stata ripetutamente respinta.

Durante i suoi anni di volontariato, ha incontrato il subacqueo tedesco Sean Binder, che ha anche preso parte alle operazioni di salvataggio ed è uno degli imputati.

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"Sono qui a Lesbo - dice Grace O'Sullivan, eurodeputata irlandese - per sostenere i soccorritori che stanno affrontando queste accuse penali.

Oggi il giudice ha ascoltato le obiezioni e venerdì delibererà se accettarle o meno, spero che ritiri queste accuse infondate, come definite da Amnesty International".

Il processo avrebbe dovuto iniziare nel 2021, ma fu rinviato: Binder e il volontario greco Nassos Karakitsos hanno scontato più di tre mesi di detenzione preventiva.

"Siamo certi del risultato - dice quest'ultimo - perché sappiamo di non aver fatto niente di male, aiutare le persone non è sbagliato, lo debbono sapere tutti e lo sanno tutti".

La storia di Sara e Yusra Mardini aveva commosso la comunità internazionale nel 2015.

Un anno dopo, Yusra ha gareggiato alle Olimpiadi estive di Rio nella squadra dei rifugiati: della loro storia, Netflix ne ha fatto un film, uscito lo scorso novembre con il titolo "The Swimmers". 

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