Lione, irruzione degli attivisti del movimento ambientalista in un impianto chimico

Protesta degli attivisti di Extinction Rebellion vicino a Lione
Protesta degli attivisti di Extinction Rebellion vicino a Lione Diritti d'autore Laurent Cipriani/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Laurent Cipriani/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Di Debora Gandini
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La fabbrica presa di mira dagli ambientalisti è di proprietà della multinazionale Arkema

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Nuova irruzione degli attivisti legati al movimento internazionale ambientalista Extinction Rebellion. Questa volta ad essere presa di mira è stato un impianto chimico nel sud-est della Francia. La fabbrica, di proprietà della multinazionale Arkema, si trova vicino a Lione

I militanti hanno imbrattato i muri e distrutto le recinzioni. La protesta è stata indetta per sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo locale sul pericolo di questo impianto, che secondo alcuni dati rilevati, sta inquinando la zona rifiuti chimici e sostanze non biodegradabili.

“Siamo entrato in 130 nell’area protetta, ha detto un attivista. Siamo entrati all’interno del colosso chimico lionese. Siamo qui per denunciare l'inquinamento di aria, acqua e latte materno con il perfluoro, un agente chimico che la Francia non ha ancora messo al bando.”

Sul posto sono intervenuti numerosi agenti di polizia. Diversi attivisti sono ora in stato di fermo. Questa forma di protesta considerata illegale rispecchia azioni più radicali adottate di recente da altri gruppi ecologisti in tutta Europa.

Il movimento di contestazione ecologista

Si chiama Extinction Rebellion e si appella a una disobbedienza civile sempre più spinta e ad azioni di protesta quanto più eclatanti possibile. Questo per spingere i dirigenti politici a mettere in cima alla loro agenda i temi del cambiamento climatico. 

Davanti ai palazzi del potere europeo i militanti si sono dati 3 priorità: che i responsabili politici si rendano conto dell'urgenza climatica, che si metta in opera un piano ecologico più ambizioso e che un'assemblea di attivisti possa vigilare sull'implementazione di queste misure".

Aggiunge un'attivista: "Dobbiamo agire adesso perché non abbiamo più tempo. È difficile arrivare a far cambiare idea alle persone e far capire che quella climatica è davvero un'emergenza. E che se non capiamo che è un'emergenza a livello nazionale, europeo, e anche a livello personale, alla fine i troveremo in una posizione orribile, nel peggior incubo a cui si possa pensare". E per farsi udire i militanti sono pronti a farsi arrestate e invitano tutti gli affiliati a fare altrettanto.

Il manifesto di XR, la Dichiarazione di ribellione, evidenzia l’assoluta necessità di agire per evitare la catastrofe. “L’umanità è minacciata da un evento senza precedenti nella storia. Se non affrontiamo immediatamente la situazione, saremo catapultati nella ulteriore distruzione di tutto ciò che ci sta a cuore: questa nazione, i popoli che la abitano, gli ecosistemi in cui viviamo e il futuro delle generazioni a venire”. 

“Dichiariamo che è nostro dovere agire in nome della sicurezza e del benessere dei nostri figli, delle nostre comunità e del futuro stesso del pianeta. Secondo coscienza e ragione, dichiariamo di ribellarci al nostro governo e alle istituzioni corrotte e inette che minacciano il nostro futuro. Ribellarsi diventa non solo un diritto, ma anche un sacrosanto dovere. Con la presente dichiariamo nullo il contratto sociale, che il governo ha invalidato con la sua prolungata inadempienza. E ci rivolgiamo alla coscienza di ciascuno per sollevarsi pacificamente insieme a noi”.

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