Dopo lo scandalo e per recuperare le perdite, Credit Suisse avvia un piano di risanamento: da tagliare 9000 posti di lavoro in tre anni, ma arrivano anche nuovi investitori
Stop ai dividendi, licenziamenti e aumento di capitale di 4 miliardi. Credit Suisse ha annunciato misure drastiche, dopo le ingenti perdite accumulate, di quasi 6 miliardi di dollari nei primi nove mesi dell'anno. La seconda banca svizzera è stata colpita da uno scandalo su un'operazione di spionaggio aziendale e investimenti sbagliati. Di qui i tagli radicali. "È molto importante diventare più efficienti, migliorare realmente i nostri processi aziendali ed eliminare tante duplicazioni dal sistema", dice il presidente del Consiglio di amministrazione, Axel Lehmann, che prevede: "Saremo in grado di risparmiare oltre il 17% dei costi del Gruppo. E ci saranno tagli occupazionali, circa 9.000 posti di lavoro nel giro di tre anni".
Non solo. La banca sta avviando un importante piano di ricapitalizzazione, emettendo azioni a nuovi investitori collegati anche al fondo sovrano dell'Arabia Saudita. Per questo, gli analisti non prevedono un crollo dell'istituto svizzero in stile Lehman, ma nulla si può escludere del tutto.