Ucraina: accordo sul grano, i russi in cambio vogliono garanzie sull'export di ammoniaca

Grano ucraino
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L'accordo di luglio per la partenza delle navi cargo piene dei cereali dai porti ucraini è in scadenza, in vista del rinnovo si tengono colloqui; i russi chiedono il lasciapassare per gli agenti chimici, necessari a comporre fertilizzanti, prodotti nella federazione

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Il rinnovo dell'accordo per l'esportazione del grano ucraino è vitale per garantire la sicurezza alimentare a diversi Paesi del mondo. Però oggi quel patto, siglato a luglio, è a rischio. I russi infatti chiedono, in cambio del lasciapassare per le navi cargo piene di cereali, il lasciapassare per componenti chimici di fabbricazione russa necessari per produrre fertilizzanti, leggi ammoniaca, di cui la federazione è un grande produttore.

Colloqui tra le parti sono in corso, anche a Mosca tra rappresentanti delle Nazioni Unite, garanti del patto di luglio, e il Cremlino.

Il ministro della difesa turco Hulusi Akar, in visita a Istanbul col ministro delle infrastrutture ucraino, ha ricordato che in questi tre mesi 345 navi in totale hanno trasportato 7,7 milioni di tonnellate di grano dai porti ucraini, contribuendo considerevolmente a limitare i rincari dei prodotti alimentari derivati. L' accordo sul grano è entrato in vigore il primo agosto per 120 giorni. Poi dovrà essere rinnovato per garantire il passaggio sicuro delle navi cargo nei porti del Mar Nero. 

Cosa prevede l'accordo

Il patto prevede l’export di cereali, fertilizzanti e altre derrate rimaste bloccate nei porti ucraini dopo l'invasione russa. E' stato raggiunto con la mediazione di Ankara e firmato ad Istanbul, presente anche Antonio Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite che ne è il garante. 

L'accordo interessa i porti di Odessa, Chernomorsk, Pivdennyi e prevede pure che le navi vengano ispezionate al ritorno per evitare che trasportino armi in Ucraina.

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