Migranti nudi al confine: accuse incrociate tra Grecia e Turchia

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Di Gioia Salvatori
La guardia costiera greca al largo dell'isola di Citera
La guardia costiera greca al largo dell'isola di Citera   -  Diritti d'autore  SAVVAS KARMANIOLAS/AFP or licensors

Il caso è enorme. Quasi cento uomini inclusi sei bambini privati di tutto, nudi, abbandonati da qualche parte e ritrovati venerdì al confine greco-turco, sponda greca del fiume Evros che segna il confine tra Grecia e Turchia. Migranti che non si sa quale aguzzino abbiano trovato sulla loro strada. O forse finiti vittime della diatriba tra Grecia e Turchia sul controllo delle frontiere. Atene accusa Ankara: "Questo comportamento inumano è una disgrazia per la civilizzazione e la leadership turca - dice Giannis Oikonomou, portavoce del governo greco -invece di incolpare gli altri per quanto avviene sul suo territorio, dovrbbe investigare su questo incidente punire i colpevoli e onorare gli obblighi della dichiarazione congiunta con l'Unione".

I migranti: ci hanno messo su tre mezzi diversi e ci hanno costretto a spogliarci

Secondo un'indagine della polizia greca e dei funzionari di Frontex, i migranti avrebbero raccontato di essere stati costretti dai turchi a prendere tre mezzi, prima di salire sull'ultimo gli è stato detto di spogliarsi. Ma per il ministro degli esteri turco sono stati i greci a spogliare i migranti, confiscandogli tutto prima di respingerli "cercano di diffamarci, ha aggiunto, mentre accumulano sempre più crimini", ha detto Mevlut Cavusoglu.

La Turchia accusa regolarmente la Grecia di respingere violentemente i migranti che entrano nel Paese via terra e via mare. La guardia costiera turca condivide spesso video di tali respingimenti. La Grecia accusa la Turchia, che ospita il maggior numero di rifugiati al mondo, di "spingere avanti" i migranti per fare pressione sull'Ue. 

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati si è detta "profondamente addolorata per le notizie scioccanti", condannando il "trattamento degradante" e chiedendo un'indagine.

In attesa di capire chi ha ragione le vittime cercano di riprendersi dallo shock. Il caso è salito fino ai piani alti dell'Onu e lunedì prossimo il il ministro greco per l'Immigrazione, Notis Mitarachis, incontrerà il presidente dell'assemblea generale delle Nazioni unite.