Successo dell'ultradestra alle urne svedesi, nessun vincitore fino a mercoledì

Sostenitori dei Democratici di Svezia
Sostenitori dei Democratici di Svezia Diritti d'autore Stefan Jerrevång/TT/AP
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Di Giulia Avataneo
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Con il 21% la destra oltranzista raggiunge il miglior risultato di sempre in Svezia, dove però si deve attendere mercoledì per sapere chi avrà vinto le elezioni

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Festeggiano un traguardo storico i Democratici di Svezia, il partito populista e anti immigrazione di Jimmie Akesson che alle legislative di domenica potrebbe aver raggiunto il 21%, miglior risultato di sempre.

Ma l'esito delle urne è così in bilico che nessuno si può dichiarare vincitore fino a mercoledì, quando sarà ultimato lo scrutinio con il conteggio dei voti dall’estero.

Quel che è certo è che dalle elezioni esce una Svezia spaccata. L'affermazione della destra oltranzista segnerebbe la sconfitta del blocco di sinistra guidato dal Primo Ministro Magdalena Andersson, a vantaggio della coalizione guidata dai Moderati di Ulf Kristersson, alleato con i Democratici di Svezia.

"Ora siamo davvero un grande partito - gioisce il leader Akesson - Sono orgoglioso e contento di ciò che abbiamo fatto insieme per raggiungere questo obiettivo".

Risultato ribaltato

Inizialmente gli exit poll avevano previsto una vittoria risicata per la sinistra al governo di Andersson, ma con il passare delle ore la bilancia si è spostata verso destra.

Il Primo Ministro Andersson e i socialdemocratici non hanno ammesso la sconfitta.

"Ora la democrazia svedese deve fare il suo corso, si deve conteggiare fino all'ultimo voto e aspettare il risultato - ha commentato Magdalena Andersson, primo ministro svedese, leader del partito socialdemocratico  - Nel frattempo, siamo convinti di aver avuto buone elezioni, una campagna fantastica e un risultato soddisfacente. Grazie!".

Qualunqua sia l'esito definitivo, la Svezia ha probabilmente davanti a sé lunghi mesi di trattative per formare un governo, come si è visto già dopo le elezioni del 2018.

Come si è arrivati qui

A contendersi il seggio più alto del più alto del Rosenband, la sede del governo, sono la premier uscente di

centrosinistra, Madgalena Andersson, e il leader dei Moderati, Ulf Kristersson. Decisiva per le sorti della nuova alleanza di governo sarà però l'estrema destra nazionalista e anti-immigrazione dei Democratici Svedesi, guidati da Jimmie Akesson.

Gli ultimi sondaggi dei principali cinque istituti elettorali davano il campo di sinistra (tra il 49,6% e il 51,6%) in leggerissimo vantaggio sulla destra (47,6-49,4%). "È una forbice molto, molto stretta", ha osservato Andersson, prima premier donna nella storia del Paese, mentre lasciava il seggio elettorale.

Akesson è invece stato l'ultimo dei leader di partito a votare. "Vogliamo far parte del governo, vedremo questa sera se sarà possibile", ha detto.

Immigrazione al centro della campagna

In questi mesi la campagna elettorale è stata dominata soprattutto dalla guerra tra le gang criminali, dalle politiche sull'immigrazione e dalla crisi energetica. Una vittoria della coalizione di destra, sostenuta dall'estrema destra, aprirebbe una nuova era politica per la socialdemocratica Svezia, chiamata ad assumere la presidenza di turno dell'Unione europea il primo gennaio e a finalizzare la sua storica candidatura alla Nato.

Alle urne sono chiamati circa 7,5 milioni di elettori. L'affluenza è solitamente molto alta: nel 2018 aveva superato l'87%.

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