Lunedì alle 14.33 il lancio dal Kennedy Space Center. Per la prima volta dopo 50 anni la Nasa tornerà sulla luna. Per creare un avamposto stabile e i presupposti per andare su Marte
Mancano poche ore al conto alla rovescia per il lancio di Artemis 1, la missione del programma spaziale che ha l’obiettivo di riportare l’uomo sulla Luna. Il lancio resta confermato per lunedì 29 agosto alle 14:33 ora italiana, Kennedy Space Center, in Florida.
Si torna sulla luna
Sono già iniziate le procedure per la chiusura della capsula Orion, integrata in cima al gigantesco razzo Sls (Space launch System), il più grande mai costruito prima d'ora. Nella capsula ci saranno manichini che testeranno la resistenza dell'organismo umano.
Tutto confermato, dopo qualche incertezza dovuta a problemi tecnici concernenti il caricamento dell'idrogeno liquido usato come propellente: gli esperti Nasa avevano riscontrato una perdita localizzata nella stessa area dello stadio centrale del razzo che aveva dato problemi durante le prove generali dello scorso aprile.
"Il nostro team è da tempo entusiasta di ciò che sta facendo e del modo in cui sta sostenendo questo programma e la nostra capacità di tornare sulla Luna e di portare persone sulla Luna", ha affermato Jeff Spaulding, coordinatore della missione Nasa.
Il ruolo dell'Europa
Un lancio che per gli Stati Uniti ha un enorme valore simbolico, ma che rappresenta anche u'occasione per l’Europa, che nel programma Artemis riveste un ruolo molto importante.
“E’ un momento storico per l'Europa", ha scritto su Twitter il direttore generale dell'Agenzia spaziale europea (Esa), Josef Aschbacher.
"In questo decennio, la prima donna e il prossimo uomo cammineranno sulla superficie della Luna e l'Agenzia spaziale Europea sta costruendo l'hardware che fornirà la propulsione per trasportarli e sostenerli”.
L’Esa partecipa infatti a tutte le tappe del programma Artemis, dalla realizzazione del Modulo di Servizio europeo (Esm) della capsula Orion alla futura stazione spaziale nell’orbita lunare Gateway, fino alla luce verde alla presenza di tre astronauti europei destinati a viaggiare nell’orbita lunare e, forse, a camminare sulla Luna.
Tanta anche la tecnologia italiana sulla missione Artemis 1, grazie dalla collaborazione fra Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'industria: oltre lla partecipazione al modulo di servizio di Orion, a rappresentare l’Italia nella missione c’è il piccolo satellite Argomoon, realizzato per l'Asi dall'azienda Argotec di Torino. Sarà l'unico satellite europeo attivo nell'orbita lunare.
Un’altra grande novità del programma Artemis è che il ritorno dell’uomo sulla Luna non sarà un episodio: si getteranno le basi per costruire un avamposto stabile, una base che in futuro possa fare della Luna un avamposto per i futuri viaggi verso Marte.