Sri Lanka, la protesta compie 100 giorni

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Di euronews

Dopo la fuga all'estero del capo dello Stato, in settimana il parlamento voterà il suo successore

Compie cento giorni, nello Sri Lanka, il movimento di protesta che ha costretto il presidente Gotabaya Rajapaksa a lasciare l'incarico e rifugiarsi all'estero. La contestazione era iniziata con una protesta di due giorni, animata da migliaia di persone accampate davanti al palazzo presidenziale. Da quel momento la mobilitazione è andata crescendo, per sfociare nell'assalto alla residenza del capo dello stato e la sua fuga verso l'esilio.

Rajapaksa è considerato responsabile delle turbolenze finanziarie del paese, che dalla fine dell'anno scorso deve fare i conti con la carenza di cibo, carburante e medicinali. In piazza i manifestanti non mostrano di volersi fermare. "Cacciare il presidente è stato il primo risultato, ma non è finita qui".

In base alla Costituzione il primo ministro Ranil Wickremesinghe si è insediato come presidente ad interim, e non sono poche le possibilità che il parlamento in settimana lo elegga alla massima carica. Tuttavia i manifestanti non vedono di buon occhio i suoi rapporti di collaborazione con il presidente in esilio, e temono che una sua elezione possa confermare al potere la stessa elite.

Intanto altre centinaia di militari e poliziotti sono stati trasferiti nella capitale per rafforzarne la sicurezza in vista del voto.

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