Il festival del cinema di Karlovy Vary va in scena per la 56esima edizione

President of Karlovy Vary International Film Festival (KVIFF) Jiri Bartoska
President of Karlovy Vary International Film Festival (KVIFF) Jiri Bartoska Diritti d'autore MICHAL CIZEK/ AFP
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Sono 160 i film in rassegna fino al 9 luglio. Nel festival che premia il cinema di finzione sfila anche la delegazione deòl thriller sci-fi "Vesper"

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Come di consueto all'inizio dell'estate la città ceca di Karlovy Vary ospita il festival del cinema giunto quest'anno alla 56esima edizione. La località termale si mette alle spalle i due anni di restrizioni imposti dalla pandemia di Covid-19 per quella che è la rassegna cinematografica più prestigiosa dell'Europa centrale e orientale, che condivide, insieme ai festival di Cannes, Berlino e Venezia lo svolgimento di un concorso per lungometraggi di finzione

Un altro concorso è dedicato alle opere prime e seconde di finzione e ai documentari prodotti nei Paesi dell'Europa centrale e orientale, dei Balcani, dell'ex Unione Sovietica, del Medio Oriente e del Nord Africa presentati come anteprime mondiali, internazionali ed europee.

A sfilare sul tappeto rosso quest'anno una rappresentanza della co-produzione lituana-francese-belga del thrille sci-fi "Vesper" accompagnata dal drone che protegge la protagonista del film che cerca di sopravvivere in un mondo post apocalittico, dove restare in vita è difficile per tutti. Oligarchi invisibili si nascondono nelle fortezze e impongono regole sul vivere comune, in una cornice distopica ambientata in un paesaggio boschivo preso dalle fiabe della tradizione lituana. 

"L'aspetto principale del film è parlare della speranza e Vesper è la speranza", ci ha spiegato la regista Kristina Buozyte. "Pensiamo che sia molto importante, al giorno d'oggi, parlare di questo anche se si tratta di un film distopico, crediamo che qualunque cosa accadrà in futuro, finché le persone guarderanno la bellezza nelle cose, ci sarà speranza", ha aggiunto Buozyte.

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