Di necessità, virtù: per ridurre la dipendenza dal gas russo, Austria e Germania sono pronte a rimettere temporaneamente in funzione le loro centrali a carbone. Ma le associazioni ambientaliste non l'hanno presa bene
Torna necessariamente di moda il carbone.
A causa della drastica diminuzione delle forniture di gas dalla Russia, il carbone è improvvisamente di nuovo richiesto in Austria e Germania.
Per evitare carenze energetiche, la centrale di Mellach, a sud della città di Graz, in Austria, si sta preparando a produrre elettricità con il carbone.
L'ultima volta che questa fonte di energia è stata utilizzata nella centrale è stata alla fine di marzo 2020.
La ministra austriaca dell'Ambiente, Leonore Gewessler:
"Stiamo aggiornando questa centrale per farla funzionare di nuovo a carbone, in modo che in caso di emergenza, ad esempio in caso di interruzione della fornitura, questa centrale possa essere utilizzata di nuovo. Ora è in corso la conversione. Ecco perché è importante prendere una decisione adesso. In ogni caso, ci vorranno alcuni mesi per l'aggiornamento tecnico e per l'approvvigionamento".
Anche il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck - come il ministro dell'Ambiente austriaco, membro del partito dei Verdi - vuole tornare temporaneamente alle centrali elettriche a carbone.
Con grande disappunto dei gruppi ambientalisti.
"Fridays for Future" ha twittato che il governo tedesco ha evidentemente deciso di sacrificare i villaggi della Renania - che rischiano di essere rasati al suolo - per far posto alle centrali a carbone e di aver abbandonato il limite di 1,5 gradi, necessario per fermare il riscaldamento globale.
Habeck ha affermato che il ritorno al carbone è amaro, ma puramente necessario in questa situazione di emergenza.
Lo stesso ministro tedesco dell'Economia ha dichiarato che l'obiettivo, ora, è quello di riempire gli impianti di stoccaggio del gas, per essere preparati all'inverno, e ridurre consapevomente il consumo generale di energia.