Restrizioni alla vendita di armi, primo accordo negli Stati Uniti

Democratici e Repubblicani hanno raggiunto un accordo per una norma più restrittiva sulla vendita di armi negli Stati Uniti. Non una riforma radicale, ma si tratta comunque della prima intesa sul tema, dopo anni di stallo totale in cui il Partito repubblicano si è opposto a ogni tentativo di riformare la legislazione in materia.
Il punto d'incontro
Il problema è che mentre il Congresso è saldamente controllato dai Democratici, al Senato non c'è una solida maggioranza: per questo è così difficile raggiungere i 60 voti necessari per l'approvazione di una nuova norma, che va negoziata fino a ottenere almeno dieci adesioni repubblicane.
In questo caso la trattativa è andata a buon fine e il suo promotore, il senatore del Connecticut Chris Murphy, ha ricevuto il ringraziamento del presidente Joe Biden.
“Voglio ringraziare il senatore Chris Murphy e il gruppo bipartisan per la loro proposta sulla sicurezza delle armi. Non contiene tutto ciò che io ritengo necessario, ma riflette passi importanti nella giusta direzione. Con il sostegno bipartisan, non ci sono scuse per ritardarne l'approvazione. Facciamolo", ha scritto Biden su Twitter.
Il significato di questa intesa è sicuramente simbolico, al di là del contenuto del pacchetto legislativo.
Un accordo “minore“
Le modifiche previste dal gun safety package, infatti, non rispondono completamente alle richieste degli attivisti, che di recente hanno manifestato in varie città americane, contro la diffusione di armi da fuoco nel Paese con la “March for our lives".
L'accordo prevede infatti alcune misure minori, come più controlli sui giovani intenzionati a comprare un'arma. Un dettaglio che in alcuni casi potrebbe rivelarsi decisivo, visto che ad esempio inei casi delle recenti sparatorie di Buffalo e Uvalde gli autori erano ragazzi 18enni.
Previste anche alcune iniziative complementari, tra cui maggiori fondi agli Stati per garantire e la sicurezza nelle scuole e finanziare programmi di salute mentale. Le amministrazioni statali avranno anche un margine più ampio per le cosiddette red flag laws,norme che consentono di sospendere temporaneamente il diritto al porto d'armi per gli individui considerati potenzialmente violenti.
Restano esclusi dall'accordo alcuni punti chiave, come l'innalzamento a 21 anni dell'età necessaria per il porto d'armi o il divieto d'acquisto per le armi d'assalto, che alcuni Stati stanno cercando di introdurre.