Vertice di Salonicco, Mitsotákis: "2033, anno decisivo per i Balcani occidentali nell'Ue"

I leader dell'Europa sud-orientale - compresi i Paesi dei Balcani occidentali, ma assente il presidente turco Erdoğan - si sono incontrati venerdì a Salonicco (Grecia) per il vertice del Processo di Cooperazione dell'Europa sud-orientale (SEECP-South East European Cooperation Process).
Obiettivo? Rafforzare le loro ambizioni d'ingresso nell'Ue, ma soprattutto per mantenere aperti i loro canali di comunicazione in un momento geopolitico cruciale.
Il primo ministro greco Kyriákos Mitsotákis (54 anni) ha inviato un chiaro messaggio a nome di tutti i partecipanti in merito alla guerra in Ucraina:
"Nel terzo decennio del XXI secolo nessuno può accettare un revisionismo da despota, che minaccia non solo l'equilibrio geopolitico internazionale, ma anche i confini su cui è stato costruito il mondo moderno. La storia non può essere riscritta solo perché qualcuno la fabbrica arbitrariamente nella propria mente".
Riferimento, nemmeno troppo velato, a Putin...
Nella dichiarazione finale del vertice - a cui ha partecipato anche il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, reduce da un incontro in Serbia e uno in Kosovo - i Paesi partecipanti hanno condannato l'invasione russa in Ucraina, sottolineando la visione comune della prospettiva europea dell'intera regione sud-orientale.
Il tour diplomatico del Cancelliere tedesco Olaf Scholz continuerà in Macedonia del Nord e in Bulgaria.
"Il 2033 potrebbe essere l'anno buono"
Il premier greco Mitsotakis ha affermato che "il 2033 potrebbe essere l'anno decisivo per l'adesione dei Paesi dei Balcani occidentali nell'Unione europea".
I candidati (con possibilità più o meno alte) sono: Serbia, Albania, Macedonia del Nord, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo.
Ognuno di questi Paesi con le proprie problematiche - interne o esterne - da risolvere.