Merkel: nessun ripensamento sulla Russia, giusto tentare strada diplomazia

Angela Merkel
Angela Merkel Diritti d'autore Charles Platiau/AP
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Di Giulia Avataneo
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L'ex cancelliera ha parlato per la prima volta dalla fine dei suoi 16 anni di governo

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Angela Merkel ha difeso la politica intrapresa nei confronti della Russia e dell'Ucraina nei suoi 16 anni da cancelliera della Germania. Nella prima intervista dal termine del suo incarico, ha respinto le accuse di essere stata troppo accondiscendente con Putin e ha condannato l'aggressione all'Ucraina.

"È un attacco brutale, che non rispetta il diritto internazionale, per il quale non ci sono scuse. Quello che è successo, a mio avviso, non è, quindi non solo inaccettabile, ma solo un grande errore da parte della Russia".

Nessun ripensamento su Minsk

Nessun ripensamento neppure sugli accordi di Minsk del 2015, che a suo dire hanno fatto guadagnare tempo prezioso a Kiev. Ma le sanzioni per l'annessione della Crimea avrebbero dovuto essere più efficaci. Merkel resta convinta che un ingresso dell'Ucraina nella Nato nel 2008 non sarebbe stata una strategia vincente.

"Provare la strada diplomatica non è stato un errore nemmeno se fallisce. Non vedo perché dovrei dire ora di aver sbagliato, e non mi scuserò. Col senno di poi, sono contenta di non dovermi rimproverare di non aver cercato di prevenire un evento del genere. Al contrario, mi sono impegnata abbastanza insieme ai presidenti francesi che si sono succeduti e questo mi rassicura".

Provare la strada diplomatica non è stato un errore nemmeno se fallisce. Non vedo perché dovrei dire ora di aver sbagliato, e non mi scuserò.
Angela Merkel

Ancora, la difesa del gasdotto Nord Stream 2 per il gas russo, un progetto bloccato dal suo successore Olaf Scholz, e la scelta, convinta, di non inviare armi all'Ucraina.

"Ottenuti risultati"

Merkel ha anche sottolineato che il suo governo ha ottenuto alcuni risultati, come l'espulsione della Russia dal G8 e dell'obiettivo del 2% del Pil da destinare alla Difesa per i Paesi Nato.

Nel 2008 la Nato ha assicurato l'adesione all'Ucraina e alla Georgia. Ma le preoccupazioni francesi e tedesche per le reazioni della Russia hanno spento le loro speranze di ottenere un "piano per l'adesione" che li avrebbe portati nell'Alleanza atlantica entro cinque o dieci anni.

Merkel ha suggerito che un più deciso via libera della Nato all'Ucraina nel 2008 avrebbe portato a una più rapida aggressione russa. L'Ucraina non avrebbe potuto resistere come sta facendo ora.

Il gasdotto della discordia

Parlando del gasdotto Nord Stream 2 dalla Russia alla Germania, che ha a lungo difeso dalle critiche degli Stati Uniti, dell'Ucraina e degli alleati dell'Europa orientale, Merkel ha detto che Putin ha invaso l'Ucraina senza aspettare che entrasse in funzione.

Il governo dell'attuale cancelliere Olaf Scholz ha bloccato il progetto a febbraio. La sua amministrazione ha anche deciso di consegnare armi all'Ucraina, mentre Merkel ha dichiarato di essersi opposta a questa decisione quando era cancelliera, perché la Germania e la Francia stavano cercando di guidare la diplomazia.

La distanza con Putin

Frau Merkel non si sente una cittadina comune, ma ormai è fuori servizio. E non intende intervenire continuamente, né rinunciare al suo meritato riposo dopo 16 lunghi anni alla guida della Germania.

La leader che ha affrontato e condizionato i grandi della terra ha chiarito di avere da sempre avuto "valori diversi" rispetto a Vladimir Putin e di aver fin dall'inizio parteggiato per Kiev. "Il mio cuore ha sempre battuto per l'Ucraina", ha scandito. "Non è che nelle trattative fosse diviso a metà".

E anche quando pose il veto sull'ingresso nella Nato, nel 2008, ha aggiunto, fu perché sapeva che questo "processo" avrebbe provocato una reazione di Putin "non buona" per il paese. "Ho sempre cercato un modus vivendi che non portasse alla guerra. Una coesistenza con la Russia".

Il ruolo dell'Europa

L'Europa deve chiedersi "cosa possa fare", ha aggiunto Merkel, rimarcando che "non porterebbe bene" una collaborazione fra Russia e Cina.

Intervistata dal giornalista dello Spiegel Alexander Osang, l'ex cancelliera ha raccontato anche qualche dettaglio inedito.

La guerra fredda per Putin non è mai finita
Angela Merkel

"Ora posso dire che, quando visitai Putin a Sochi, nella famosa visita del cane, lui mi disse che la caduta dell'Urss era stata la più grande catastrofe del XX secolo. Io gli risposi che per me era stato fra gli eventi più belli della mia vita". La guerra fredda per lui non è mai finita, e non si è riusciti a costruire un'architettura securitaria che tenesse, la chiosa.

"Non sono una cittadina completamente normale ho ancora dei doveri per il mio Paese, e sto cercando la mia strada come ex cancelliera", ha anche spiegato. Ma, dopo 16 anni, Angela Merkel ha anche il diritto di staccare: le polemiche sul viaggio in Italia? Se le aspettava. "Ma mi sono detta: fallo!" Volevo approfondire il Rinascimento e vedere il David di Michelangelo".

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