Le marce di Pasqua dividono la Germania. Pace ma anche invio di armi all’Ucraina

Le marce della pace a Berlino
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Di Debora Gandini
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Le marce di Pasqua dividono la Germania, I manifestanti chiedono pace ma che l'invio di armi all’Ucraina

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Bandiere dell’Ucraina ma anche slogan contro la Nato e la militarizzazione dell’Unione europea. Movimenti pacifisti e pieno sostegno al governo di Kiev. In una Germania, dove l’esecutivo procede con esitazioni, si sono tenute le tradizionali marce di Pasqua per la pace.

Cortei in tutto il Paese con cartelli, striscioni a sostegno della pace con Russia e Cina ea sostegno della riduzione della scala in Iran, Siria, Yemen e Venezuela, insieme a simboli di pace. C'erano striscioni che protestavano contro i wargame "Defender 21".

Un gruppo ha esposto in modo prominente striscioni e cartelli che promuovevano la richiesta di disarmo nucleare. In piazza migliaia di manifestanti. Molti si sono detti a favore dell’invio di armi al Presidente ucraino Zelensky ma c’è anche chi ha chiesto cautela, come gli elettori dei Verdi e dei partiti di sinistra.

Martina è una manifestante filo-ucraina: "Con il cuore pesante penso sia giusto fornire assistenza militare. Io sono sempre stata contraria all’uso delle armi che dovrebbero essere distrutte ma non in questa situazione.” Un dilemma che divide anche Kappeln, città del distretto di Schleswig- Flensburgo, la regione di provenienza di Robert Habeck, vicecancelliere tedesco e Ministro dell'Economia e della protezione del clima.

"Le marce di Pasqua hanno sempre un significato impor-tante ma solo se sono a favore della pace. Questo appello viene rivolto ora al Presidente Putin. Si deve stare molto at-tenti che non si chieda però all'Ucraina di smettere di combattere”, ha sottolineato Habeck. “In questo caso io prenderò le distanze dalle marce di Pasqua. Se dai messaggi esce che Putin è un aggressore, che deve fermare la guerra, ritira-re le truppe e fermare le uccisioni, allora queste marce han-no ancora un loro giusto valore.”

Nelle ultime settimane il cancelliere Olaf Scholz si è opposto, in sede di Consiglio Europeo, a una riduzione delle forniture di petrolio e gas natura-le dalla Russia. Una decisione che ha scatenato manifestazioni di pro-testa da parte di molti tedeschi che chiedono un maggior supporto militare all’Ucraina.

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