A dirlo sono le guardie di frontiera, ma i numeri sono confermati dall'Onu. Sotto sforzo anche paesi molto poveri come la Moldavia. Onu: "gli ultimi bombardamenti peggioreranno le cose"
È ormai un fiume umano quello che ogni giorno si riversa dall'Ucraina alla Polonia: centinaia di migliaia di persone hanno attraversato il valico di Medyka dall'inizio della guerra.
Secondo le guardie di frontiera polacche, più di due milioni di persone sono già entrate nel paese per fuggire da bombe e combattimenti, numeri già confermati anche dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati (UNHCR).
La maggior parte di loro arriva con pochi bagagli e chiari segni di stress post traumatico per l'orrore che da un giorno all'altro li ha travolti
"Non c'è più acqua, né elettricità o cibo" racconta Irina Bogdaniuk, 24enne fuggita da Sumi, intervistata a Medyka dall'Associated Press. "Solo il pane si trova, e molto di rado. Tutto è chiuso. I bambini piangono. Fa freddo, è spaventoso. La Russia è l'aggressore, ci hanno attaccato per primi. Noi non abbiamo fatto niente a loro e nessuno li ha invitati a casa nostra, in Ucraina".
Secondo l'UNHCR, la guerra in Ucraina ha già prodotto 3 milioni di rifugiati. Polonia, Romania e Moldavia sono in cima alla lista dei paesi ospitanti, ma l'UNHCR che i recenti bombardamenti russi vicino al confine polacco alimenteranno ulteriormente i flussi
Sono enormi le sfide logistiche e umanitarie affrontate dai paesi ospitanti, alcuni dei quali, come la Moldavia, estremamente poveri: solo gli sforzi coordinati dei governi e l'ondata di solidarietà che attraversa l'Europa hanno permesso di far fronte, per il momento, alla più grande crisi europea dalla seconda guerra mondiale.