La misura, approvata all'unanimità dalla Duma, punisce con il carcere fino a 15 anni chi "diffonda false informazioni" sulle attività dell'esercito. Bloccato l'accesso a Fb
Un minuto di silenzio per i soldati russi morti in Ucraina, poi una nuova stretta approvata all'unanimità: con la legge appena passata alla Duma, chiunque sarà ritenuto colpevole di diffondere "false informazioni" sulle azioni dell'esercito rischierà fino a 15 anni di carcere.
Per riferirsi al conflitto in corso in Ucraina alcuni termini - due su tutti, "guerra" e "invasione" - saranno banditi. La definizione lecita ricalca praticamente la formula usata da Putin: un'"operazione militare speciale".
La nuova stretta sui media arriva sullo sfondo di una situazione già drammatica in Russia: negli ultimi giorni, avevano già chiuso i battenti piattaforme come la stazione radio**_ Ekho Moskvy_** ("Echi di Mosca") uno dei media puù critici verso il Cremlino.
"Stiamo vivendo quasi in uno stato di guerra - commenta il caporedattore dell'emittente, Alexei Venediktove il governo sta introducendo passo dopo passo leggi restrittive che colpiscono la libertà di espressione in generale, non solo i giornalisti. Bisogna ammettere che abbiamo dimenticato come vivevamo 30 anni fa, prima di Mikhail Gorbaciov. E infatti, stiamo tornando dritti a quei tempi".
Giovedì anche Dozhd ("Pioggia"), una delle principali stazioni televisive indipendenti del paese, ha annunciato la sospensione delle trasmissioni dopo aver ricevuto una minaccia di chiusura dalle autorità: particolarmente toccante il saluto finale, trasmesso prima che lo staff lasciasse lo studio probabilmente per l'ultima volta.
intanto, sul piano internazionale, il Cremlino continua a darsi battaglia con Bruxelles: se quest'ultima ha sancito la chiusura di Russia Today e Sputnik, ritenute ormai alla stregua di megafoni di fake news e propaganda, Mosca ha limitato per tutta risposta l'accesso ai siti web della Bbc locale, di Deutsche Welle, Meduza e Radio Svoboda. E la Bbc ha richiamato tutti i giornalisti che facevano corrispondeze dalla Federazione.