Manifestazioni in tutta Europa, non si fermano le proteste contro la guerra

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Diritti d'autore Dmitri Lovetsky/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
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Di Euronews
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Migliaia di russi ancora in piazza contro la guerra in Ucraina, così come a Parigi, Berlino, in Italia e Turchia

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Cartelli contro la guerra, slogan contro il Presidente Vladimir Putin, tra i colori della bandiera ucraina. I

n tutta la Russia non si fermano le proteste contro l'invasione. Decine di migliaia di persone, sfidando ogni divieto, sono scese in piazza per chiedere la fine dei combattimenti e in nome della pace. 

Negli ultimi tre giorni, la polizia ha arrestato più di 3000 manifestanti, secondo diverse ONG come OVD-Info: centinaia di fermi solo a San Pietroburgo e a Mosca.

I primi a dare il via alle proteste contro l’invasione sono stati gruppi locali di attivisti dei diritti umani e civili, poi si sono uniti migliaia di cittadini. 

Uomini, donne, giovani, lavoratori e nomi noti della società civile. Tutti sanno quello che rischiano.

Manifestazioni imponenti ma anche piccole iniziative, come nella città di Ekaterinburg, dove un centinaio di persone è sceso in piazza per fare sentire la propria voce. 

Quasi tutti sono stati fermati e schedati. "Mi vergogno - dice un uomo. Sono giorni che non riesco a vivere normalmente. Mi vergogno infinitamente di quello che sta succedendo. É qualcosa che fa paura a chi vive qui”. 

Manifestazioni per portare solidarietà al popolo ucraino si sono tenute anche a Berlino, Parigi, in Italia e Turchia.

Dopo le proteste in una cinquantina di città russe, un tribunale di Mosca ha condannato a dieci giorni di prigione Kirill Goncharov, vice capo della sezione moscovita del partito d'opposizione russo Yabloko, accusandolo dell'organizzazione della manifestazione nel centro di Mosca.

Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non c'è spazio per il dissenso: "Per legge, questi cittadini non hanno il diritto di tenere manifestazioni ed esprimere il loro punto di vista a meno che non rispettino determinate procedure, ci possono essere picchetti in solitaria ma tali eventi, li definirei massicci”.

Per aggirare la legge che vieta ogni forma di dissenso contro il governo, molti russi ora usano altre forme per dire “No alla guerra”.

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